GP Malesia, Iannone: "Questa MotoGP non c'entra nulla con la "mia", sono bravo con l'abbassatore"

Andrea racconta: "Mi spaventava un po' invece vorrei proporlo a Dall'Igna per la Ducati stradale. Con 25 giri all'attivo sarebbe difficile anche per Superman o Marquez"

01.11.2024 ( Aggiornata il 01.11.2024 12:57 )

Il tanto atteso ritorno di Andrea Iannone in MotoGP è ufficialmente iniziato, e quello che poteva rivelarsi un difficile adattamento si è invece rivelato un incoraggiante punto di partenza. Andrea infatti – con l’ausilio di gomme nuove nel finale – ha subito impressionato in FP1 con la nona piazza, per poi difendersi egregiamente nella Practice.  “Credevo di prendere quattro o cinque secondi e invece è andata bene” il primo commento di Andrea, decisamente sorridente.
 
“L’ostacolo più grande è capire il limite perché sembra non esista – l’analisi dell’abruzzese – così in tutta la giornata ho fatto solo 25 giri, quindi sarebbe difficile anche se fossi Marquez o Superman (ride ndr). Sono molto contento comunque di quello che sto scoprendo, anche se la MotoGP attuale non c’entra con quella che guidavo io, anche perché quella che guidavo l’ultimo anno non era il massimo. Ero preoccupato per l’abbassatore e tutto il resto, invece ho scoperto di essere bravo in questo aspetto, quindi potrei proporre a Dall’Igna di implementarlo sulla moto di serie”.
 
Iannone prosegue nel suo racconto concentrandosi sull’abbassatore, una delle grandi differenze tra la MotoGP attuale e l’ultima guidata dal pilota abruzzese.
 
“Mi hanno detto “la moto si abbassa qui, qui e qui” ma io l’ho spesso attivato molto presto, pensando che ci volesse un po’ di tempo per farlo funzionare, invece non è così. Così ad esempio l’ho utilizzato nelle curve cinque e sei, scoprendo per caso che utilizzandolo in quel punto si guadagna. La cosa può essere utile anche per gli altri, dato che nessuno lo faceva: il mio elettronico mi ha detto “ma hai usato l’abbassatore in quel punto?” e io ho risposto “controlla i dati e vedi se guadagno” ed in effetti era così (ride ndr)”.

Iannone, le MotoGP di oggi e la Sprint

Le differenze come detto sono enormi, tanto che Iannone parla senza mezzi termini di due moto totalmente diverse.
 
“Non ho ancora gli automatismi, ed in fin dei conti dopo aver fatto 15 giri mi sono trovato in una qualifica, quindi essere a due secondi dal campione del mondo è un ottimo risultato. Come detto questa MotoGP non ha nulla in comune con la mia ultima MotoGP, ma davvero nulla. Mi piace il fatto che so dove perdo, ma devo trovare la giusta fiducia: oggi ho detto a Pablo (Nieto ndr) che sarei andato piano per capire, ma lui è stato il primo a dirmi “vai tranquillo, le carene ed il budget c’è”. I freni in carbonio? Li ho sempre usati ma ora sono molto più grandi: io già adesso pinzo più forte degli altri ducatisti in un primo momento, ma solo perché solo abituato ai freni d’acciaio”.
 
Quello che sembra rimasto simile è lo stile di guida necessario per guidare la MotoGP, anche se in alcuni punti le cose sono mutate anche sotto questo aspetto.
 
“Lo stile di guida è rimasto simile, anche se ora il pick up (il rialzare la moto ndr) è esasperato, e cambia molto anche l’inserimento in curva. Sono curioso di controllare i dati, per capire quanto margine ho sull’anteriore in ingresso. Divertimento? I primi due giri, poi fatichi non poco. Questa Ducati è incredibile, ma fare il paragone con quella del 2015 è impossibile, non c’entra nulla. La partenza? La prima volta ho capito poco cosa fare, ma già dal secondo tentativo ho imparato”.
 
Smaltina l’emozione del primo giorno è tempo di pensare a domani, con una prima gara ad attendere Andrea.
 
“Domani penso che sarà più facile rispetto a oggi. In fin dei conti domani farò le prove libere, che durano poco, poi pochi giri in qualifica e la Sprint. Penso di poter migliorare, e poter guidare una MotoGP nuovamente in un GP è bellissimo. Non ho seguito nessuno perché è presto: ha senso seguire qualcuno quando sei a pochi decimi, non a due secondi. Parlare con Vale? Inizierò a farlo più avanti”.

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