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MotoGP, il nuovo Martin fa paura: meno vincente, ma più costante

Nella seconda parte di stagione Jorge non ha ancora vinto, ma nemmeno commesso errori, chiudendo secondo per sei volte di fila. Una strategia forse più prudente, che sta pagando

MotoGP, il nuovo Martin fa paura: meno vincente, ma più costante
© Luca Gorini

Gianmaria Rosati Gianmaria Rosati

3 set 2024

Se pensiamo a Jorge Martin pensiamo ad un pilota veloce anzi velocissimo, esplosivo e sempre pronto a giocare all’attacco, ma la bravura dei grandi talenti è anche quella di imparare dagli errori e crescere. Nel 2023 lo spagnolo ha infatti imparato tante lezioni importanti, con una rincorsa forsennata al titolo nella seconda parte di stagione fondamentale per riparare agli errori della prima parte, contraddistinta da qualche errore di troppo.
 
I segni di quanto provato l’anno passato evidenti nel Martin versione 2024, molto meno incline all’errore ma comunque veloce, come testimoniato dal testa a testa con Pecco Bagnaia in classifica iridata scattato non più da metà anno, bensì dal primo Gran Premio della stagione. Da quel GP in Qatar però il madrileno sembra essersi evoluto ulteriormente, nel bene come nel male.

Martin non vince, ma è leader

Basti notare come Jorge non vinca una Sprint dal Sachsenring, dunque nel quart’ultimo Gran Premio disputato, mentre per trovare un successo domenicale occorre tornare addirittura a Le Mans, quinto dei 12 weekend di gara già in archivio, nonché forse il momento di maggior splendore stagionale dello spagnolo, capace di fare doppietta con un successo domenicale ottenuto per centesimi su Bagnaia e Marc Marquez.
 
Martin dunque sembra essere calato sotto il profilo dell’esplosività e della velocità, non riuscendo più a vincere essenzialmente, ma al contempo è decisamente migliorato sotto un altro profilo fondamentale per chi lotta per un titolo, ossia la costanza. Negli ultimi tre GP infatti Jorge ha azzerato gli errori, e soprattutto non ha mai colto una posizione diversa dalla seconda. Una regolarità incredibile che si scontra invece con gli alti e bassi – degli ultimi tre GP – di Bagnaia, che – escludendo la domenica di Aragon – ha dovuto fare i conti con lo zero della Sprint di Silverstone e le difficoltà di quella aragonese.
 
Martin ha in parte cambiato strategia: una staccata in meno al limite ma un calcolo in più, conscio che i titoli si possono vincere anche in questo modo. E la classifica gli sta dando ragione, dato che dopo aver subito il recupero di Bagnaia nella parte centrale di campionato, ora ha rimesso tra sé ed il rivale un piccolo divario. Nulla che gli possa far dormire tranquilli, del resto anche lo stesso Jorge è consapevole di come la battaglia titolata si protrarrà probabilmente fino a Valencia, ma abbastanza per guardare al futuro con rinnovata fiducia.

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