Da Barcellona al Sachsenring: come Bagnaia ha invertito l’inerzia del duello con Martin

Dopo la Sprint catalana Pecco avrebbe potuto vacillare, invece a messo all'angolo il rivale a suon di risultati. E' diventato un automa, rendendo dei due Jorge il più incline all'errore 

Gianmaria Rosati Gianmaria Rosati

8 lug 2024 (Aggiornato il 9 lug 2024 alle 10:24)

Non sappiamo per ovvie ragioni cosa ci riserverà il proseguo della stagione, ma la Sprint di Barcellona potrebbe essere stato il punto più basso della stagione di Pecco Bagnaia, con una caduta a poche curve dalla vittoria che avrebbe potuto affossare moralmente chiunque. E’ bene sottolinearlo, perché da questa situazione potenzialmente drammatica – sportivamente parlando – Pecco non solo si è rialzato, ma lo ha fatto tornando ad essere l’uomo da battere.
 
Già prima della caduta del Montmelò il piemontese aveva regalato sprazzi di onnipotenza, a cominciare dalla vittoria di Jerez contro Marquez, ma il Bagnaia visto dalla domenica di Barcellona in poi è stato qualcosa di – se possibile – superiore. Veloce, preciso, impeccabile, imperscrutabile: un automa, che infatti ha saputo solo vincere per cinque gare di fila tra Sprint e corse domenicali.

Bagnaia e la forza di migliorarsi sempre

Pecco ha sfruttato nel migliore dei modi la sequenza di pista amiche formata da Mugello ed Assen, per mostrare a tutti che quanto accaduto in precedenza non lo aveva indebolito, quanto piuttosto fortificato, e che come spesso sottolinea lo stesso Bagnaia non ci si deve mai sentire arrivati, si può sempre migliorare. Ed il Pecco recente ne è la controprova.
 
Una controprova che ha preso in contropiede il rivale, ossia Jorge Martin. Un Martin che invece la propria punta di onnipotenza l’ha toccata a Le Mans, con quella vittoria domenicale ottenuta davanti ai due avversari principali ossia Bagnaia e Marquez, con il vantaggio in classifica generale ad aumentare, come del resto l’autostima.
 
Jorge per un secondo ha accarezzato l’idea di avere tutto sotto controllo, e proprio per questo la reazione smisurata di Bagnaia ha scompaginato anche le sue certezze, con la prima crepa evidente – causata anche dal mercato – nella Sprint del Mugello, con il primo zero al sabato in carriera. Martin è arrivato in Germania con il bisogno fisiologico di vincere, e la commozione dopo la Sprint è stata la prova lampante.
 
Una vittoria per scacciare le insicurezze, che sono però tornate ad impensierirlo ieri, quando in un attimo Jorge è passato dal sogno della vittoria all’incubo della caduta, con la conseguente perdita della testa della corsa.
 
In tre GP è mezzo l’inerzia del duello iridato è cambiata, si è ribaltata, e ora a comandare le operazioni in classifica e dal punto di vista psicologico è Bagnaia, con Martin invece divenuto il più incline all’errore, nonché costretto ad analizzarsi per capire l’origine del problema. Tra un mese sarà il momento della seconda parte del film, tutta da gustare.

Pagelle MotoGP, Germania 2024: Herr Bagnaia in cima, tutti i voti di Motosprint

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