Marini: "Non si possono fare miracoli in un test, ma dai giapponesi mi aspetto di tutto"

Luca tra test e weekend: "Speravo di essere più veloce al Mugello, ma siamo sulla strada giusta. In ogni uscita ho provato cose diverse, ipotizzare cosa potrò fare qui è impossibile"

Gianmaria Rosati Gianmaria Rosati

23 mag 2024

Una nuova prova attende Luca Marini, ed in parte anche una nuova Honda. Luca infatti è reduce dai test del Mugello, dove ovviamente ha provato diverse novità, per capire le quali però servirà ancora tempo, e soprattutto un primo reale weekend di gara. Il portacolori Honda dunque non si crea illusioni per il fine settimana alle porte, tra l’analisi di ciò che è stato in Toscana e ciò che potrà essere a Barcellona.
 
“Ho provato tante cose, nel complesso è stato un test abbastanza positivo. Serve sempre qualcosa di più, anche a Ducati probabilmente (ride ndr). Stiamo andando nella direzione giusta, ma già lo sapevamo: ora siamo sulla strada corretta, e gli ingegneri hanno capito delle cose importanti. Penso che da qui in poi potremo migliorare ma serve tempo e tutto deve funzionare. Non si possono togliere 5 decimi in un solo test, anche se mi aspettavo di migliorare un po’ di più relativamente al tempo sul giro, quindi non so dove potrò essere in questo weekend”.
 
Che moto ci possiamo attendere domani?
 
“Non so ancora con quale moto partiremo, dato che stiamo ancora decidendo cosa omologare e cosa no delle varie novità provate al Mugello. La moto sarà diversa? Dipende cosa si intende, ovviamente ci sono delle novità, ma vedremo cosa useremo. Intorno alle gare di Aragon e Misano vi saranno altre novità, quindi dobbiamo considerare anche quello”.

Marini e il Mugello

Quale credi che sia il potenziale massimo raggiungibile in questa stagione?
 
“Impossibile dirlo ora, magari Honda arriva a Misano con una moto nuova che funziona e posso lottare per il podio. Dai giapponesi puoi aspettarti di tutto, ma per ora vediamo cosa cambia domani in pista. Noi piloti dobbiamo intanto portare la moto al limite e prendere confidenza”.
 
Al Mugello l’obiettivo può cambiare avendo sulle spalle il test?
 
“No perché fare i test come li stiamo facendo attualmente non prepara per il singolo weekend di gara. Ora faccio ogni uscita con una moto diversa, cambiando pezzi e assetti: non si cerca la velocità nel singolo weekend, ma piuttosto lo sviluppo della moto. Il Mugello in questo senso è ottimo perché si capiscono tante cose, soprattutto dal punto di vista del motore e dell’aerodinamica. Ci sono tanti tipi di curve, in generale preferisco svolgere i test al Mugello piuttosto che a Jerez, ma non cambierà il nostro potenziale in quel tracciato, a meno che le novità non siano davvero efficaci”.

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