Foggy ricorda: “Odiavo l'avantreno di quella Honda NSR 500”

Carl svela i dettagli di una apparizione nella mezzo litro a due tempi: "Probabilmente, mi stavo guardando attorno per non trovarmi nella traiettoria di Wayne Rainey. Non riuscivo ad essere veloce in curva come avrei voluto"

Foggy ricorda: “Odiavo l'avantreno di quella Honda NSR 500”

Mirko ColombiMirko Colombi

6 gen 2021

La foto di copertina ritrae un pilota che, contestualmente, impenna cattivo e si cura guardingo le proprie spalle. La NSR numero 55 era guidata da Carl Fogarty che, per mezzo dei suoi profili social, ricorda l'esperienza vissuta nella classe 500 con Honda, Casa giapponese impegnata con grande successo nella serie.

Successo che l'inglese non riuscì ad ottenere. Nel Motomondiale, per lui si contano solo nove presenze, spalmate tra il 1986 - Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, affrontato in 250 su Yamaha e concluso all'undicesimo posto - ed il 1994, anno del primo titolo conseguito in SBK.

Rispolverando un po' il passato "The King" si è soffermato sulla parentesi colorata di rosa shocking, proprio quella raffigurata nell'immagine principale: "Ero alla guida dell'arma Honda NSR 500. Odiai davvero l'anteriore di quella moto  - il post di Foggy su Facebook - perché non potevo essere veloce in curva come avrei voluto. Probabilmente, mi stavo guardando intorno per essere sicuro di non trovarmi nella traiettoria di Wayne Rainey".

Hai finito la benzina, piccola? Ahiahiahi...


Eppure, Donington 1993 prometteva più che bene. Carl si schierò con la Cagiva, la fiammante e bellissima C593. Il Gran Premio era per lui quello di Casa, dato che l'inglese conosceva la pista meglio delle proprie tasche. Per Fogarty, quella domenica 1 agosto avrebbe potuto signficare svolta di carriera, dato che in SBK non ancora non vestiva i panni del Re.

Gran gara, la sua. Il quinto tempo in griglia - ottenuto dietro a Schwantz, Cadalora, Doohan e Barros - valeva l'inizio della seconda fila, all'epoca costituita da quattro moto ciascuna. Sulla Rossa varesina, il numero 68 faceva derapare il posteriore, incendiando il pubblico locale.

Purtroppo, a poche decine di metri dal traguardo, la Cagiva iniziò a strattonare. La benzina stava finendo, costringendo il pilota a perdere velocità, terreno ed una posizione. Dal terzo posto, valevole di podio, Carl si ritrovò quarto, beffato dallo scozzese Niall Mackenzie e la sua Yamaha ROC privata.

Destino (forse) già scritto


Il furibondo, capelluto e dallo sguardo spiritato Fogarty si tolse il casco, fulminando lo staff del team Agostini. Cadalora aveva vinto, Rainey era stato battuto dal compagno di squadra. Su quel podio avrebbe voluto esserci anche Carl, che intuì quanto e come la 500 non sarebbe stata scritta nelle sue future pagine.

Il disimpegno Cagiva, avvenuto a fine 1994, coincise - più o meno - con gli investimenti compiuti da Castiglioni in SBK. La 916, quella sì che andava bene per Foggy. Il primo alloro fu centrato e l'anno dopo seguì il bis. Il pazzo di Blackburn diventò il Re delle derivate di serie, con una seconda doppietta firmata 1998-1999. La 500 fu da lui dimenticata.

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