Addio a Lucio Castelli, storico meccanico di Giacomo Agostini

All'età di 90 anni si è spenta una delle figure più importanti del motociclismo italiano e non solo d'altri tempi

Addio a Lucio Castelli, storico meccanico di Giacomo Agostini

Francesco AllevatoFrancesco Allevato

3 ott 2023

Il mondo del motociclismo piange la scomparsa di Lucio Castelli, spentosi pochi giorni fa all’età di 90 anni. Storico meccanico della MV Agusta e di Giacomo Agostini con il quale ha conquistato 13 titoli mondiali (17 in totale considerando anche i due iridi vinti insieme a Mike Hailwood e altrettanti con Phil Read), Castelli era un telaista e maestro di ciclistica, un punto fermo nella storia della casa varesina. Nato a Gorla Minore, in provincia di Varese, il 30 giugno 1933, per oltre un decennio Castelli ha fatto parte del reparto corse della MV Agusta, nella quale entrò a far parte nel 1954. Dieci anni dopo, quando fu riaperta la sezione racing, il meccanico lombardo lavorò al fianco del 15 volte campione del mondo, Agostini, venendogli affidata la ciclistica delle moto di corsa.

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Fino al 1976 alla corte della MV Agusta

Come ci ha raccontato in esclusiva pochi mesi fa, Lucio Castelli restò tra le fila della MV Agusta fino alla chiusura del reparto corse, e per la verità anche oltre: "Nel 1976 il reparto corse chiuse ma restai alla MV; ho fatto da autista al conte Corrado fino alla pensione, nel 1989”. Castelli giocò un ruolo importante ai fini dell'era vincente di Giacomo Agostini e della casa lombarda, occupandosi di una delle componenti tecniche risultate poi di maggior pregio relativamente alla
moto che dominò la scena del motomondiale: "Io facevo il telaista, guardavo tutta la ciclistica, forcella, ammortizzatori, ruote, freni, filo del gas. Avevo un libretto che indicava ogni quanti chilometri erano obbligatorie le sostituzioni. I freni, anche se erano ancora quasi nuovi, dopo tre gare andavano cambiati. Le gomme ce le portavamo noi, erano soltanto di due tipi, da asciutto e da bagnato. A volte si restava svegli il sabato notte per sistemare la moto dopo una rottura. I motori di scorta erano quattro, due per cilindrata e durante l’anno li ripristinavamo, mettendo a posto albero motore, pistoni, testa”. Alla famiglia di Lucio Castelli vanno le condoglianze da parte della redazione di Motosprint.

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