Copioli: “L’enduro? I divieti non sono la soluzione”

Ecco la terza parte della nostra intervista al Presidente FMI, in cui Giovanni Copioli ci ha parlato di enduro e ambiente, della situazione dell’impianto speedway di Lonigo, dei futuri ritiri di Rossi e Cairoli e della vicenda Iannone

Federico Porrozzi e Mirco MelloniFederico Porrozzi e Mirco Melloni

17 feb 2020 (Aggiornato il 19 feb 2020 alle 18:37)

Nella penultima parte della nostra lunga intervista con il Presidente della FMI, abbiamo chiesto a Giovanni Copioli di parlarci dell'enduro e delle polemiche scatenate dalla questione del rispetto dell'ambiente.

Qual è la situazione dei percorsi per gli enduristi ad oggi, dopo le polemiche degli ultimi tempi?

"Ci sono state, ricordo benissimo; nel 2017 in particolare, quando si parlava di riforma di codice della strada, delle fortissime pressioni delle associazioni ambientaliste, il CAI in testa che avrebbe voluto che l'enduro lo facessimo in autostrada. Questo non è assolutamente, secondo me, corretto ma neanche 'legittimo' Tutti hanno diritto di partecipare, di fare, un'attività che ritengono sportivamente fattibile e fruibile. Ovviamente, nel rispetto del territorio, delle regole, di tutto quello che effettivamente dobbiamo sempre osservare, quando ci approcciamo a fare un'attività in fuoristrada".

"Non dobbiamo entrare nei parchi eccetera, ma non ci devono neanche togliere la possibilità di fare allenare un ragazzo come Andrea Verona, che ha vinto due titoli Mondiali. Sarebbe come togliere l'acqua dalla piscina di Federica Pellegrini".

Per il resto dell'intervista e per conoscere cosa ci ha detto il Presidente sulla pista di Lonigo, i futuri ritiri di Rossi e Cairoli, e la vicenda doping Iannone, guardate il nostro video esclusivo!

Copioli: “Marquez marziano ma Rossi…”

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