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I due italiani, rivali nelle gare in salita, ma fratelli sui rettilinei vorticosi dell’Isola di Man
Mario Donnini
30 ago 2018 (Aggiornato alle 07:14)
Isle of Man - E poi c’è la storia dei postquarantenni Francesco Curinga e Stefano Bonetti, da un secolo campioni e rivali nelle salite Tricolori, ma amici nella vita. Curinga sogna un piazzamento bello sul Mountain e riceve un aiuto insperato: Bonetti in extremis vola sull’Isola con la compagna, per fargli da meccanico, dirgli due parole giuste e curargli il rifornimento. Rivali in salita, ma fratelli sui rettilinei vorticosi dell’Isola di Man. Curinga non lo dice ma sogna la top ten. Corre, attacca per 240 chilometri, taglia il traguardo, chiede quant’è arrivato, si pizzica ma non riesce a svegliarsi, perché sveglio lo è e lo resterà: NONO nello Junior Manx Grand Prix, su 72 al via. Bonetti sorride. Il meccanico più veloce del mondo a modo suo ce l’ha fatta. Un pilota tosto, due grandi amici, un pit-stop da F.1 e una piccola grande impresa che resta.
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