Otto Desmosedici nelle prime otto posizioni a Buriram, come le altrettante NSR in Catalunya nel 1996: il record è copiabile ma non perfettibile
Mirko Colombi
26 ott 2024
Ducati come Honda in Thailandia. Oddio, mica tanto: la Casa di Borgo Panigale ha siglato Pole Position e vinto la Sprint MotoGP, mentre l'Ala Dorata nemmeno si è vista. Quindi, cosa accomuna i due Marchi, così diversi ma simili a Buriram? Una statistica storica: nelle prime 8 posizioni della gara breve sono giunte al traguardo altrettante Desmosedici. Tutte. Ci era riuscito il colosso di Tokio nel 1996 in Catalunya. Era la classe 500 due tempi.
Perché "pacchia?" Semplice: nella entry list del campionato troviamo l'iscrizione di ben 8 Ducati, con le due Desmosedici Lenovo Factory, due Prima Pramac, due Gresini Racing e due Pertamina Enduro VR46. Abbiamo quattro Desmosedici GP24 e quattro GP23.
Grosso divario patito dalla concorrenza, evidentemente prestazionale, altrettanto in termini di contingenza. KTM schiera quattro RC16, Aprilia quattro RS-GP, Honda quattro RC213 V, mentre Yamaha ha solamente due M1. Borgo Panigale ha il doppio di MotoGP sul costruttore austriaco, veneto e di Tokio e, nel caso dei tre diapason, il quadruplo.
La legge dei grandi numeri favorisce chi gestisce e schiera le quattro cilindri bolognesi, anche se, tra poco, ne saranno smarrite due. Nota è la notizia che proprio Pramac Racing sia prossimo a salutare le Ducati, accettando la sfida Yamaha. Qualcosa cambierà nei risultati finali? Non si sa, risponderà la pista. Chiaro è che a Iwata sono contenti di raddoppiare la presenza in griglia.
Eccoci all'anticipata edizione 1996 iridata. Si correva equipaggiati da propulsori due tempi, altro che i quattro tempi attuali. Il miglior prototipo dell'epoca - lunga epoca - era la NSR, firmata Honda sulle carene. Nel Gran Premio di Catalunya, ben 8 moto giapponesi hanno occupato le prime 8 posizioni d'arrivo.
Carlos Checa, Michael Doohan, Alex Criville. Luca Cadalora, Tadayuki Okada, Snichi Itoh, Albero Puig e Alex Barros. Solo Sol Levante in quella domenica 15 settembre. Pensate: Loris Capirossi, nono, guidava una Yamaha YZR, come Norifumi Abe appena dopo, mentre Scott Russell conduceva la Suzuki RGV.
Il presente Ducati ricorda il passato ma, tornando al 1996, dobbiamo pure citare un altro curioso dato. Suzuka, tappa unaugurale della stagione. Il Gigante di Tokio, giocando in casa, portò qualcosa come 9 NSR ai blocchi di partenza. Eccellente, indovinate chi vinse? La Yamaha del mitico Abe.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90