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VR46-Yamaha, contatti sempre più serrati per la futura MotoGP

Attualmente legato a Ducati, il team del nove volte iridato e la Casa di Iwata si strizzano reciprocamente l'occhio: da Desmosedici a M1 è "un attimo"

VR46-Yamaha, contatti sempre più serrati per la futura MotoGP
© Luca Gorini

Mirko ColombiMirko Colombi

30 apr 2023

Valentino Rossi si (ri)lega a Yamaha, diventando per i tre diapason vero e proprio ambasciatore del Marchio. Molto bene, la mossa è assolutamente sensata, perché il numero 46 e Iwata hanno condiviso successi in pista e crescita reciproca commerciale. Il binomio si limiterà a quanto elecanto? No, perché la prossima - anzi, imminente - MotoGP attende una notizia ulteriormente interessante.

VR46 & Ducati vincenti in MotoGP: quanto durerà la partnership?

Il Mooney VR46 si trova al secondo anno di MotoGP e, come vedete, sta ottenendo risultati veramente notevoli. Marco Bezzecchi, leader del mondiale nel momento di questa stesura, ha vinto un Gran Premio ed è salito sul podio, come fatto da Luca Marini.

Fantastica la formazione nero-gialla equipaggiata da Ducati Desmosedici GP22. Sarebbe quasi un peccato separare le pati, ovvero, squadra e azienda di Borgo Panigale. Il legame contrattuale vale sino al 2024 concluso, ma sotto la brace arde un movimento di cambiamento ventilato e tuttora da esautorare.

Sebbene Fabio Quartararo dipinga la propria moto a mò di mezzo cancello, il discorso non riguarda esclusivamente la capacità prestazionale del progetto giapponese, bensì una vera e propria partnership fondata - ovviamente - sulla fornitura tecnica, sul denaro (chiaramente) e altri porte possibili all'apertura. Porte che, al momento, a Bologna sono mezze chiuse.

Yamaha "punta" al VR46: consegna "accelerata" delle M1

I contratti dicono che devono essere rispettati, altrimenti ci saranno le penali da pagare. Giustamente, i vertici VR46 hanno precisato l'intenzione di mantenere saldi gli accordi, ma ci sono "spinte" forti, le quali desidererebbero già l'anno prossimo la squadra di Valentino dotata di M1.

E, questa squadra, non figurerebbe in semplice qualità di formazione "satellite". Si vocifera di intenzioni ufficiali, ovvero, per medesimo trattamento garantito al Monster Energy Factory. Considerando il ruolo investito da Valentino Rossi, diremmo anche di più.

Cosa che Ducati non può garantire. La Rossa ha nel team Lenovo la formazione di riferimento e in Pramac la direttamente collegata alla Casa. Senza dimenticare Gresini, indipendente di Nadia Padovani. Sono troppe 8 Desmosedici in griglia, poche le due sole quattro cilindri di Iwata. Occorre equilibrare la griglia presto, ma chi paga il passaggio di consegna e il cambio di abiti?

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