Moto3, Migno al Mugello: “Nel 2017 mi sentii un supereroe”

Con un video molto simpatico, in linea con il suo personaggio, il romagnolo ha fatto sapere che al Mugello ci sarà anche lui, su una pista… speciale

Moto3, Migno al Mugello: “Nel 2017 mi sentii un supereroe”
© Luca Gorinii

Serena ZuninoSerena Zunino

7 giu 2023

L'unico pilota italiano in Moto3 che nei cinque GP finora disputati ha calcato il podio, il terzo gradino in Argentina, è stato colui che in pista non ci sarebbe neanche dovuto essere. Andrea Migno si è aggiunto al gruppo degli italiani perché sostituto dell'infortunato Lorenzo Fellon, con il team CIP, e disputerà anche il Gran Premio d'Italia, al Mugello. L'appuntamento per eccellenza per tutti i nostri connazionali e che sarà un po' più speciale per lui, vincitore qui per la prima volta nel 2017.

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Cosa vuol dire per te correre al Mugello?
«È innanzitutto uno dei momenti più belli e divertenti dell’anno. Correre in Italia davanti ai propri tifosi, in una situazione di sensazioni particolari e in una pista stupenda. È fantastica, colorata dai tifosi super appassionati come siamo noi italiani e già questo basta. È un mix di cose che possono solo portare allegria».

Dove dormi di solito, dentro o fuori il circuito?
«Dipende, ma ha il suo fascino in entrambi i casi. Da dentro sono lì, vivo tutto sentendo il casino dei tifosi che dormono lì. La cosa bella dell’essere fuori, invece, è che quando esco passo attraverso tutta la gente che mi viene a vedere. Mi immergo ancora di più nell’atmosfera del Mugello, perché li vedo dal vivo».

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Che rapporto hai con questa pista?
«Bello, ho fatto per diversi anni buone cose. Sicuramente ho delle ottime sensazioni».

Poi nel 2017 hai vinto qui la tua prima gara.
«Fa parte di quei buoni risultati. È una pista che mi piace, del resto come a molti. È difficile che il Mugello non piaccia».

Perché?
«Il tracciato è molto divertente e fa molto anche l’aspetto geografico. La pista è in questa vallata, circondata dal pubblico. E poi è veramente bella, storica, unica nel suo genere, completa».

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Che emozione era stata quel primo successo?
«Beh già era la prima vittoria, poi al Mugello... Qualcosa di stupendo. All’inizio non ci potevo credere. Quelle sensazioni me le sono portate dietro per un sacco di tempo. Quando vinci così è solo bello, ti senti potente, un supereroe. È qualcosa di magico. Poi averlo ottenuto al Mugello, basta solo dire questo per valorizzare, per dare ancora più un senso a questo tipo di risultato».

Qual è il pezzo di pista che più ti piace?
«L’ultima curva, la Bucine, è bellissima».

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Cosa ti aspetti quest’anno?
«Vado lì per provare a fare bene, meglio possibile, che può anche dire un podio».

Qual è il segreto per vincere al Mugello?
«Se lo sapessi lo riutilizzerei. Penso sia quello di sempre: bisogna andare forte e avere più fame degli altri. Quando vinci sei quello più in forma di tutti, molte volte. Se arrivi che sei in forma, facendo uno più uno di solito tornano i conti».

Qual è il bilancio delle gare disputate finora?
«È medio. Sono partito ovviamente bene, in America ho fatto fatica. A Jerez è andata così così, a Le Mans mi sono sentito un po’ meglio, ma non abbastanza anche se ci ho voluto provare lo stesso. Con il team CIP mi trovo piuttosto bene. Sono contento ed entusiasta di correre al Mugello».

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