GP Italia, ritirato il 46. Valentino Rossi: “È un simbolo nelle corse”

Sul traguardo del Mugello il pesarese ha partecipato alla cerimonia in suo onore e ha poi parlato della sua nuova vita, commentando l’odierna MotoGP

Serena ZuninoSerena Zunino

28 mag 2022

La tribuna di fronte ai box del Mugello si è letteralmente riempita con la cerimonia del ritiro del numero 46 dalla MotoGP. Quel numero giallo e inconfondibile che negli ultimi 26 anni ha rappresentato solo ed esclusivamente il pilota Valentino Rossi nel Mondiale a due ruote e che per l’occasione è tornato nel paddock. Con il ceo di Dorna Carmelo Ezpeleta e Jorge Viegas, il presidente della FIM, il Dottore ha ritirato il numero applaudito e osannato dai tifosi accorsi principalmente per lui, con magliette, cappellini e bandiere gialli.

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Grandi emozioni per Valentino Rossi al Mugello


È una sensazioni mista” ha commentato Rossi, per poi spiegare meglio: Da una parte è molto triste perché ho smesso e perché il 46 è stato ritirato. Non ci sarà più in griglia di partenza. Dall'altra parte però è emozionante, è stata una lunga storia, una carriera indimenticabile piena di grandi momenti . Sono molto orgoglioso di questo e oggi è stato bello qui al Mugello”. La cornice scelta è stata decisamente quella ideale: “È un posto speciale il Gran Premio di aasa. Il 46 per me rappresenta molto perché è stato il numero di mio padre Graziano quando ha chiuso terzo nel campionato della 250 (era il 1979, ndr)”.

Il tricolore italiano molto presente in MotoGP


La storia poi l’ha continuata lui, con nove titoli mondiali: “Sono molto felice perché non è solo un numero, è un simbolo nelle corse di moto. Purtroppo le cose belle finiscono, ma c'è tanta Italia in questa MotoGP”. Questo è innegabile e i risultati parlano chiaro: “Ci sono sia moto italiane, Aprilia e Ducati, molto competitive. Sia anche molti piloti italiani: con Bastianini che ha vinto tanto, ma anche altri piloti della mia VR46 Riders Academy. Pecco (Bagnaia) è molto forte, ma questo weekend anche Luca (Marini) e Bez (Marco Bezzecchi) sono veloci. Abbiamo Franco Morbidelli, e anche giovani piloti forti. Possiamo stare tranquilli per il futuro”.

Nella veste del Maestro per i suoi "allievi"


Del resto lui questo obiettivo non lo perde di vista, nonostante abbia appeso il casco al chiodo con le moto: “Tutti i giorni sono a lavorare con i piloti dell’Academy, l'Italia rimarrà protagonista in MotoGP anche nei prossimi anni”.
Tornando a lui, che si è fatto rivedere in pista per la seconda volta dopo il suo ritiro l'anno scorso, ha commentato: "Certamente mi manca il Mondiale, è stata la mia vita per 26 anni, sono felice, non mi manca molto. E' stata una carriera anche molto lunga e stressante. Ora sono più rilassato ed è stato il momento giusto per ritirarmi”.

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