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MotoGP, Ducati e Aprilia: non fate scappare Quartararo

Per arrestare una possibile fuga solitaria di Fabio con la Yamaha, i piloti dotati di Desmosedici e RS-GP dovranno, innanzitutto, evitare di ostacolarsi a vicenda: un "gioco di squadra" l'unica soluzione?

MotoGP, Ducati e Aprilia: non fate scappare Quartararo
© Luca Gorini

Mirko ColombiMirko Colombi

17 giu 2022

Prima il turno mattutino, poi la sessione pomeridiana. Il venerdì del Gran Premio di Germania ha visto nella classe MotoGP prevalere Ducati e Aprilia, marchi italiani a contrastare l'unico giapponese in grado di essere veloce. E chi sarebbe questa moto giapponese veloce, magari in testa al mondiale. E' una Yamaha, guidata da Fabio Quartararo. Sebbene non sia il francese l'autore del miglior crono nel computo delle prove libere, è da considerarsi candidato al successo. Perché?

Fuga per la vittoria


Cioè, la strategia di El Diablo: scattare come un razzo, grazie a uno stacco della frizione perfetto e alla ottima taratura del launch control; frenare fortissimo e infilare nella prima curva in testa la sua M1; imporre immediatamente un passo martellante, insostenibile dai rivali.

Quando ci riesce, il campione del mondo è imbattibile. Perché - come faceva Jorge Lorenzo - consapevole che la sua Yamaha dia il meglio a pista libera, per traiettorie identiche di giro in giro, e nessun sbattimento tra eventuali sorpassi e cambi di linee.

Ecco spiegato il motivo delle note proposte più volte dal titolato in carica: in bagarre soffre, poiché costretto a difendersi contro prestazioni di propulsori superiori al quattro in linea a scoppi irregolari di Iwata. Oltretutto, poi deve mettere in conto - appunto - la necessità di far scorrere le ruote dove non vorrebbe, dato che, in gruppo, a volte serve farlo.

Sicché, come fatto a Portimao e Montmelò, il numero 20 proverà anche in Germania a mettere in atto quanto descritto. partenza fulminea, galoppata verso il traguardo. Ci riuscirà? Ah, difficile saperlo. Di certo, ci proverà, nonostante sia poco ottimista. E, altrettanto certi, i rivali sono al corrente dell'idea vincente del francese. Infatti, sarebbe per loro utile fare quanto state per leggere.

Placcaggio stile football americano: no, ma quasi


Chiaramente, i contatti sono banditi in MotoGP, però attenzione qui: si saranno resi conto gli uomini Ducati e Aprilia del fatto che l'unico modo per arrestare la furia indiavolata di El Diablo sia fermarla sul nascere?! Sì, la squadra Lenovo Factory e il team nero sa queste cose meglio di noi.

Quindi, proveranno a fermarlo, mettendosi davanti e magari in gruppo?! Nemmeno questo sappiamo, nonostante abbia senso l'ipotesi. Le Desmosedici e le RS-GP potrebbero fare "gioco" di squadra, malgrado le compagini in oggetto siano diversi a assolutamente in competizione l'una con l'altra. Un esempio potrebbe essere Luca Marini, oggi rapidissimo.

Fastidio reciproco: atteggiamento da evitare


Sempre che uno (o più) dei piloti Ducati o Aprilia non sia (o non siano) in grado di fuggire a sua (o a loro) volta, strategia da evitare sarebbe quella in cui un duello tra Rossa e moto di Noale comincino a sorpassarsi, infastidirsi e perdere tempo. In quel modo, Fabio e la M1 rimarrebbero incollati agli scarichi della Desmosedici e RS-GP.

Fantasie? No, è già successo più volte. Una sorta di "Tra i due litiganti, il terzo gode". E ha goduto. Magari non vincendo, però  facendo meglio degli avversari in lizza per il titolo. Perché del discorso legato al mondiale da conquistare stiamo parlando, altrimenti metteremmo dento anche Suzuki, KTM e Honda. Salvo essere smentiti, nessun rappresentante di quei marchi corre quest'anno per l'alloro finale.

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