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Mirko Colombi
17 ago 2025 (Aggiornato il 19 ago 2025 alle 10:11)
Ventotto giri, qualcuno divertente, gli altri soporiferi. Contro questo Marc Marquez nulla si può fare, se non disturbarlo un po', consapevoli che, quando decide di cambiare passo, la storia è finita. Così è andata in Austria: il leader della MotoGP, sempre più vicino al nono titolo di carriera, ha suonato tutti previa nona sinfonia stagionale, confermandosi assoluto dominatore. I numeri parlano chiaro: novantasettesima affermazione, firmata nel millesimo Gran Premio della classe regina. Un altro dato: sei centri di fila, impresa che gli riuscì nel 2014 ai tempi Honda.
La positiva sopresa domenicale si chiama Fermin Aldeguer, rookie d'annata che ha fatto meglio di Alex Marquez, compagno in Gresini Racing. Per il murciano è un secondo posto che vale oro, ottenuto arrivando non distante a Marc Marquez.
Come vale parecchio la terza posizione conquistata da Marco Bezzecchi, Poleman a valorizzare pienamente l'Aprilia RS-GP. Male è andata a Jorge Martin, caduto verso metà contesa e rimasto a zero. Anche Raul Fernandez ha mosso la classifica per Noale, niente soddisfazioni da Ai Ogura.
Ancora impicci per Pecco Bagnaia. Dopo il ritiro di ieri, oggi un mesto ottavo posto. Ripetere quanto il box Lenovo Ducati sia spezzato in due - parlando di risultati - è quasi fastidioso. Il tre volte campione è arrivato dietro a Brad Binder, Joan Mir, Enea Bastianini e Pedro Acosta, senza citare i tre del podio.
Bene le KTM, benino la Honda ma con solo un pilota, male le Yamaha. Da Fabio Quartararo a Jack Miller, un mezzo disastro. Eppure, il contingente blu sta spendendo non poco. Forse, focalizzarsi sul nuovo V4 e i tanti itrighi di mercato, stanno limitando i quattro blu di Iwata.
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