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Casey Stoner e Phillip Island: una storia di dominio assoluto

Pubblicato il 16 ottobre 2025, 13:08
Per oltre un decennio, il nome di Casey Stoner è stato sinonimo di velocità e talento. Se c’è una pista in particolare dove il pilota di Southport ha scritto pagine che resteranno per sempre nella storia è senza dubbio Phillip Island.
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Un feeling speciale con l’Isola
Fin dal suo debutto nella classe regina nel 2006, Stoner ha mostrato un legame particolare con l’asfalto di casa centrando la sesta posizione in sella alla Honda RC211V del team di Lucio Cecchinello. La prima vittoria arrivò un anno più tardi, nel 2007, anno del suo primo titolo mondiale con Ducati. Quella fu la prima vittoria di sei consecutive sulla pista di casa.
Da quel momento in poi, Phillip Island divenne infatti il suo terreno di caccia preferito: sei vittorie consecutive tra il 2007 e il 2012 impreziosite nel 2011 dalla conquista del suo secondo titolo mondiale proprio come oggi, 16 ottobre, giorno del suo ventiseiesimo compleanno. Ogni anno, davanti a migliaia di tifosi australiani, Stoner trasformava la gara di casa in un monologo. Che fosse sotto il sole o con il vento gelido che soffia dallo Stretto di Bass, il risultato non è mai cambiato. A rendere speciale la striscia di successi di Stoner non furono solo i numeri, ma il modo in cui li ottenne. Sempre in testa, spesso con margini schiaccianti, e con una capacità di adattarsi a ogni condizione. Phillip Island, con le sue curve veloci e i lunghi curvoni da percorrere di traverso, si sposava perfettamente con lo stile unico dell’australiano, tanto da portare Danilo Petrucci a scrivere sull’allora Twitter: “Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori”.
Il capitolo finale arrivò nel 2012, l’anno del suo ritiro. Rientrato da poche gare dopo l’infortunio alla caviglia rimediato a Indianapolis, Stoner volle comunque salutare il proprio pubblico con un’ultima impresa. Partito come al solito davanti a tutti, gestì la corsa con freddezza e vinse ancora lasciando così il suo regno da imbattuto.
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