Enea ultimo nemmeno all'esordio in top class nel 2021: quelli erano però tempi Ducati. La via di fuga esiste, passa da Borgo Panigale, devia a Honda e Yamaha
Se parlassimo di un pilota ordinario, eviteremmo di scrivere questo articolo. Siccome Enea Bastianini è un pilota speciale, urge mettere mani alla tastiera: come potrebbe - eventualmente - continuare così male uno che ha vinto il titolo Moto2 e 7 Gran Premi in MotoGP? L'attualità in KTM è preoccupante oggi, sperando non lo sia pure domani. E c'è chi dice che si stia guardando attorno per il 2026.
Fu un Gran Premio duro, sfortunato e da dimenticare per Enea in quel di Termas 2017. Il giovane romagnolo correva in Moto3 coi colori Estrella Galicia e a bordo della Honda NSF250R. ventisettesimo e ultimo al traguardo, co un distacco superiore al minuto e venti secondi.
Ventiquattresimo ad Aragòn 2019 nella classe Moto2, ma con alle spalle sei avversari. Anche l'esordio nella media cilindrata si rivelò impegnativo, però coronato dal mondiale ottenuto nel 2021, per risultati sempre in crescendo. Il titolo gli valse il passaggio al massimo dei massimi a due ruote.
Esordire con la Ducati nel 2021 non era come farlo oggi, ma nemmeno malaccio, anzi. Enea disponeva della Desmosedici GP19, modello ottimo, tuttavia perdente contro Marc Marquez e la Honda. Però andava bene così: fare esperienza, "con calma", in seno al team Avintia.
Arrivò addirittura un podio: terzo posto a Misano e la conferma che la MotoGP fosse cosa per lui. E l'acquisto: il team Gresini lo volle, anzi, lo rivolle: nella squadra di Nadia Padovani ben 4 successi e, diciamoci il vero, ruolo di anti-Pecco Bagnaia era di Enea, mica di Fabio Quartararo.
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