Con l'Aprilia, prima ancora con Suzuki e Yamaha: nessuno come Top Gun, accompagnato sul podio da Acosta e Bastianini. Bagnaia quinto, Marquez a terra
Nessuno come Maverick Vinales ad Austin, nessuno come Maverick Vinales nella storia della MotoGP. Il catalano numero 12 ha esattamente quanto preventivato in questo pezzo, ripetendo il sucesso della Sprint di sabato. Se a Portimao e ieri il suo successo non era da Albo d'Oro, adesso sì: Top Gun è il solo pilota ad aver calcato il gradino più altro nella classe regina a quattro tempi, rappresentando tre Case diverse: Suzuki, Yamaha e Aprilia.
E' stato "menato" a destra e a manca, perdendo posizioni importanti. Senza perdersi d'animo, però, Vinales ha abbassato il capoccione dietro il cupolino della quattro cilindri nera, recuperando terreno e tempo ai rivali. Salta di qua, salta di là, Maverick ha raggiunto "personaggi" quali Jorge Martin e Pedro Acosta, infilandoli inesorabilmente.
Abbiamo un pilota pronto per il titolo mondiale già agognao con Suzuki - in parte, poiché GSX-RR dell'epoca non da riferimento - e Yamaha? Se corre i prossimi Gran Premi come ha fatto in Texas, sì. Se, invece, ripete alti e bassi di una carriera talentuosa ma tormentata, no. Vedremo
Guidava le operazioni, mancavano 10 giri alla bandiera a scacchi. Poi, il ruzzolone nella sabbia, a rovinare tutto. Vittoria sfumata per Marc Marquez, o mera teoria, essendo in quel frangente la competizione ancora lunga? La cosa certa è che, dove ha vinto più degli altri, ha dovuto raccogliere solo sassi.
Pedro Acosta ne erediterà l'effige di personaggio della serie? Forse lo è di già, avete visto che sorpassi, che carattere? Un rookie con gli attributi, sia in sella, che ai microfoni. Hervé Poncharal sta vivendo una seconda giovinezza grazie al titolato Moto3 e Moto2.
Ottimo il terzo posto di Enea Bastianini, ma non basta. Jorge Martin ha concluso quarto, Pecco Bagnaia quinto, Fabio Di Giannantonio sesto, Marco Bezzecchi ottavo. Sarebbero posizioni interessanti, qualora le Desmosedici non fossero 8, almeno da due stagioni, dominatrici.
D'accordo, c'è chi come Honda e Yamaha sta peggio, ma ognuno guarda nel proprio box. E, in quello Rosso & derivati, si è gioito poco al Circuit of The Americas, nonostante sia ancora lo spagnolo Prima Pramac la locomotiva iridata. Il numero 1 solo quinto.
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