Alla vigilia della stagione 2025, era comprensibilmente il pilota con meno riflettori puntati addosso della nuova coppia Aprilia MotoGP. Troppo ingombrante il numero 1 incollato sulla carena della RS-GP del suo compagno di squadra Jorge Martin, per poter competere a livello di attenzione mediatica. Marco Bezzecchi era partito in sor dina: dopo anni di Ducati, l’idea era di trovare a piccoli passi, senza troppa pressione addosso, il giusto feeling con l’Aprilia. Del resto la pressione maggiore avrebbe dovuto gestirla proprio Martin, considerando il numero 1 di cui sopra. E invece, il doppio KO del campione del Mondo, ha costretto il “Bez” a bruciare le tappe e a sobbarcarsi il lavoro di sviluppo anche per conto di Jorge. Una posizione scomoda, che però non l’ha destabilizzato più di tanto. «Sono un pilota di una Casa ufficiale, so qual è il mio ruolo e cosa devo fare» aveva detto Bezzecchi proprio pochi round fa. Lavorando a testa bassa, ha migliorato man mano le sue prestazioni, culminate con la vittoria in Gran Bretagna, risultati da Top 5 e podi. Doppi addirittura, come nel caso del GP Olanda dello scorso fine settimana. In pochissimo tempo, Marco è diventato il perfetto uomo-immagine dell’Aprilia, come sottolineato da Massimo Rivola proprio nel paddock di Assen. Del resto, i numeri giusti c’erano tutti: velocità, talento, coraggio e buone dosi di simpatia e schiettezza che non guastano mai. In Olanda ha dimostrato che quando parte bene, può tenere il passo dei migliori. La gara fatta quasi in “simbiosi” con Marc Marquez è lì a dimostrarlo. A se stesso, al paddock, agli addetti ai lavori e agli appassionati italiani. E anche a Jorge Martin. Sia mai che, guardando i risultati del “nostro” alla fine non cambi idea…