Box del direttore: TERRA LORO

Sarà stata la spinta delle decine di migliaia di tifosi arrivati da tutta la Spagna. Sarà stato questo circuito, che esalta al meglio le doti di Marc e anche quelle di Alex. Resta il fatto che Marc e Alex Marquez, al termine del weekend del Motorland, sono riusciti a ristabilire le gerarchie della top class del Motomondiale. Se Alex è sembrato il più “umano” dei due, alle prese con Francesco Bagnaia e Pedro Acosta nella lotta per il podio per tre quarti di gara, l’alieno si è dimostrato Marc. Che tra i lunghi curvoni di Aragón ha dato ancora una volta una lezione di guida a tutti i suoi avversari. Alex compreso.

Il numero 93 ha guidato la Ducati in un modo per lui inusuale ma fruttuoso: pulito, chirurgico, senza sbavature, facendo se gnare il miglior tempo della gara a poche tor nate dalla fine. Un segnale importante per lui e preoccupante per i suoi rivali: vuol dire che Marc ha la Desmo sedici in mano, che non gli serve portarla sem pre al limite per fare la differenza sugli altri. E che quando decide di mandare un segnale a chi punta a contrastarlo, lo può fare in qualsiasi momento. Anche in una fase di gara in cui i giri veloci sembrano un miraggio lontano. Per gli altri, appunto. Marquez senior è in pieno controllo, della Ducati, della MotoGP e di questa stagione 2025. Qualcuno riuscirà a fermarlo? Per ora, soltanto il fratello Alex è riuscito a volte a mettergli le ruote davanti. Dietro, c’è il vuoto. Se gnali di ripresa sono arrivati da Bagnaia, che dopo la solita Sprint opaca (anzi, più opaca del solito), è stato autore di una domenica all’attacco fin dalle prime curve. Un risultato, il podio, capace di far tornare il sorriso al piemontese, a due settimane dalla gara di casa per lui e per la Ducati, il Mugello. Forse la più importante dell’anno per le sue ambizioni attuali. BUONA LETTURA!

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