Il Team Manager Ducati Aruba: “Rimane una nostra bandiera. Ci prenderemo il nostro tempo per capire il da farsi. Huertas? L’anno scorso situazione diversa"
Uno dei temi più scottanti sotto il sole di Misano non può che essere il futuro di Alvaro Bautista, ora che lo stesso spagnolo ha ammesso che con tutta probabilità non resterà nel team Ducati Aruba il prossimo anno. A tal propositio abbiamo parlato con Serafino Foti, Team Manager del team Ducati Aruba, che ha fornito la versione dei fatti della squadra.
“Il contratto prevedeva una clausola di recessione sia per il team che per Alvaro – apre Serafino – e noi semplicemente l’abbiamo sfruttata. Per una serie di motivi, a cominciare dall’attuare la strategia migliore in ottica futura. E’ un modo anche per prendere tempo, per capire il da farsi. Rimane il fatto che per noi Alvaro è ed è stato la nostra bandiera, quindi merita rispetto”.
Il fatto che potenzialmente nel 2027 potreste trovarvi con un squadra da ricostruire completamente ha inciso sulla scelta?
“E’ una delle ragioni, ci abbiamo pensato, ma ripeto questa è una maniera di prendere tempo, per capire quale strada percorrere. Ora tutto è aperto, stiamo esplorando le varie opzioni. Possibilità di ricucire il rapporto? Non confermo e non smentisco”.
Quando è maturata la decisione?
“E’ una cosa molto “fresca”. Ci siamo confrontati a lungo con Simone Battistella (il manager di Alvaro ndr), e abbiamo preso la decisione poco tempo fa”.
L’anno scorso Adrian Huertas sembrava pronto a subentrare a Bautista. C’è un pizzico di rammarico per il suo passaggio in Moto2?
“L’anno scorso Alvaro era il campione in carica, con il numero uno sulla carena, quindi sarebbe stato impensabile muoversi diversamente da quanto fatto. Bautista è ancora oggi uno di quelli che meglio interpreta la Ducati. A livello di performance è difficile trovare un pilota al suo livello, quindi le sue prestazioni non c’entrano con la nostra scelta”.
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