I tagli aumentano, i risultati latitano. Si può riassumere così il fine settimana di Most in termini regolamentari dato che, nonostante la volontà di FIM e Dorna di livellare il campionato in chiave tecnica, il predominio – giustificato da investimenti in termini sia di sviluppo che di piloti – di BMW e soprattutto Ducati continua a rappresentare un punto fermo.
Alla prima occasione utile – ossia dopo il quarto round – la FIM ha provveduto a limitare ulteriormente il flusso di carburante sia per la M1000RR che per la Panigale V4R, con una riduzione totale – tra prima e seconda penalizzazione – di un kg/h: una modifica che sulla carta dovrebbe rendere più nervosa la moto in termini erogazione, soprattutto nei cambi di marcia, nonché più a rischio in termini di affidabilità, a causa del possibile surriscaldamento di alcune componenti.
BMW e Ducati hanno risposto a tale novità regolamentare restando saldamente nelle prime posizioni, così l’unico effetto concreto è stato quello di creare ulteriori malumori proprio nei rappresentanti di queste due case. “Sta diventando sempre più difficile spiegare i nostri investimenti ai vertici” ha tuonato il capo di BMW Motorrad Motorsport Sven Blusch, che con l’uscita di scena di Marc Bongers ad inizio anno ha assunto ulteriori poteri all’interno del comparto racing SBK della casa bavarese. “L’intenzione comune è quella di aumentare lo spettacolo, ne stiamo parlando anche se non siamo contenti della situazione attuale”.
Lato Ducati sono stati soprattutto i piloti ad esternare il proprio malcontento, sottolineando come le penalità non cambino l’ordine delle cose. “Ci penalizzano ma davanti ci siamo sempre io e Toprak” ha riassunto Bulega, spalleggiato da un Alvaro Bautista secondo cui “chi ha creato queste regole forse non ha ben chiaro in mente cosa significhi andare in moto”.
Tutto questo mentre si corre veloci verso il 2027, ossia verso una necessaria rivoluzione tecnica per stare al passo con quanto accadrà in MotoGP. Il nodo però è più complicato da sciogliere del previsto: una delle proposte sul tavolo è quella di tornare a moto essenzialmente stock, ma questa ha ricevuto un deciso no da diverse case, soprattutto quelle che maggiormente stanno investendo – i nomi sono facilmente intuibili - sulla categoria.
SBK Most, Petrucci: "In MotoGP persi il terzo posto ma quest'anno voglio aggiudicarmelo"
Link copiato