Se vi siete persi l'ultimo giro di Gara Due consumato nella SBK di Most, vi siete persi tanto. Grande spettacolo finale in Repubblica Ceca, firmato da Nicolò Bulega, capace di superare al fotofinish Toprak Razgatlioglu. Il turco, autore del bis nel weekend, voleva la doppietta, ma l'italiano gli ha servito una decisa risposta: "Sono molto contento" la gioia "vincere qui è incredibile, in virtù pure di una caduta e acciacchi rimediati venerdì e portati sino a oggi. Quando ho picchiato sull'asfalto, ho immediatamente avvertito dolore. Strano. voleva dire quanto fosse seria la botta. Sabato mattina sentivo gli acciacchi, mi sembrava di essere un uomo di 90 anni che si alza dal letto. Mai ho mollato, lavorando meglio con la squadra, facendo sempre meglio. Fisicamente ho compiuto progressi, anche grazie all'aiuto della Clinica Mobile, perciò sono rimasto attaccato al mio rivale per tutta la corsa. Mi sono detto: o la và o la spacca. E' andata benissimo".
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In considerazione delle botte prese venerdì e di una Most favorevole al numero 54, Nicolò avrebbe potuto accontentarsi della piazza d'onore, che lo avrebbe comunque mantenuto in cima alla classifica. Macché, Bulega voleva mandare un messaggio al diretto rivale: "Lui aveva un passo impressionante, ma io ho spinto al centocinquanta percento in ogni giro di gara. Mai avevo spinto così in tutta la mia vita. Il suo ritmo era superiore al mio, però ho spinto e spinto, seguendolo. A circa metà contesa, soffrivo secondo. Quando mancavano due o tre passaggi, ho dato tutto: ero al limite, oltre. Forse era impossibile per me. Nella tornata finale la moto scivolava, entrava il Traction Control, derapavo... ho messo il 300 per cento, altro che il cento. Ce l'ho fatta, incredibile ma vero".
L''onestà intellettuale del portacolori Aruba coincide con la sportività: "Oggi Toprak era più forte di me. In alcune parti della pista, tribolavo. Ma dopo la Superpole Race, abbiamo trovato uno step sulla moto. Non era facile stare con Razga, perchè Most non è il mio tracciato favorito, nemmeno lo è per la Ducati. Noi preferiamo curve veloci e lunghe, qui ce ne sono corte e lente. Appunto: sono felice di questa speciale vittoria".
Il bilancio da portare a casa è pesante, pensando già alla... seconda casa: "Oltre al successo. già importante di suo, vincere su una pista preferita del turco è importante, speciale. Abbiamo migliorato a Cremona e negli ultimi round, anche se sappiamo che il campionato sia ancora lungo. Non penso al Mondiale. Chiara è una cosa: quanto fatto oggi mi dona una grossa motivazione, spero di poter vincere anche a Misano".
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