SBK, Bautista: l'uomo da battere che ha tutto sotto controllo

SBK, Bautista: l'uomo da battere che ha tutto sotto controllo© GPAgency

L'INTERVISTA - "Il titolo non mi ha tolto un peso, ma regalato motivazione. Più aggressivo nei duelli? Non sarebbe furbo"

23.02.2023 ( Aggiornata il 23.02.2023 16:34 )

L’uomo nel mirino. No, non stiamo parlando del film diretto ed interpretato da Clint Eastwood bensì di Alvaro Bautista che, come tutti i campioni del mondo in carica, inizia la nuova stagione con gli occhi puntati addosso. In primis quelli dei suoi avversari, ancora in cerca della formula magica per batterlo dopo un 2022 dove Alvaro ha lasciato pressoché le briciole ai rivali, poi quelli di tifosi ed addetti ai lavori, catturati da un binomio – quello formato da Bautista e la Panigale V4R – che ha confermato quell’enorme potenziale mostrato solo in parte nel 2019.

Infine – ma non per importanza – quelli degli organi FIM, che nonostante le polemiche legati ai presunti vantaggi che Bautista avrebbe tratto dalla sua statura e dai cavalli della Panigale ha rinviato – con possibile introduzione nel 2024 – l’introduzione nel regolamento del peso minimo moto più pilota, cosa che ha ulteriormente legittimato lo status di campione dello spagnolo. Spagnolo che messi da parte i festeggiamenti ha iniziato a lavorare in ottica 2023, dimostrandosi già nei test il pilota più in forma, per evitare fraintendimenti circa chi sia l’uomo da battere – o appunto nel mirino – per la nuova stagione, pronta a scattare a Phillip Island.
 
Nei test invernali hai già lanciato un importante segnale ai tuoi avversari. Sei d’accordo?
 
“Quando stai davanti è sempre un segnale per i tuoi rivali, ma quello che conta per me è l’ottimo lavoro svolto insieme al team. Abbiamo potuto scoprire la moto nuova, che è molto simile a quella dello scorso anno, e ho potuto fare affidamento su tutta l’esperienza maturata nel 2022: un anno fa di questi tempi sono stato veloce, ma dovevo capire ancora tante cose, mentre ora tutto mi sembra più sotto controllo. Ovviamente i tempi dei test sono relativi, dato che ognuno segue un proprio piano di lavoro, ma andare forte è sempre positivo, anche perché prima o poi tutti cercano la prestazione nel corso della giornata”.
 
In cosa differiscono il Bautista pre primo round 2022 e quello attuale?
 
“Prima del via della stagione scorsa ero tranquillo perché mi sentivo forte, ma al contempo mi mancava quella sicurezza che solo la vittoria di un titolo può regalarti. Ora mi sento simile ad un anno fa, ma sto lavorando sui dettagli: mi sento più fiducioso, anche grazie alle sensazioni avute nei test. Vincere il titolo non mi ha tolto un peso dalle spalle, ma mi ha regalato una motivazione diversa: l’anno scorso volevo dimostrare di essere competitivo, ora voglio migliorare ancora come pilota e difendere il titolo. Ora sono l’uomo che tutti vogliono battere, quindi sono in una situazione diversa, ma mi sento comunque tranquillo e concentrato”.

Bautista e la Ducati V4R: binomio quasi perfetto

L’anno scorso hai ribadito spesso come l’imperativo fosse quello di modificare il meno possibile l’assetto della tua V4R. Nel 2023 sarà lo stesso?
 
“Abbiamo fatto alcune prove nei test, quindi nel momento giusto: qualcosa mi è piaciuto e qualcosa no. La base con la quale inizierò la stagione sarà quella che utilizzerò tutto l’anno, cercando di massimizzare i punti forti e minimizzare quelli deboli. La filosofia del 2022 va mantenuta, dato che ha pagato”.  
 
La V4R pare vicino alla perfezione. Dove si può migliorare ancora?
 
“Ci sono ampi margini di miglioramento sotto il profilo del fare voltare la moto senza gas, ma credo che il comportamento attuale della moto rientri nel carattere delle Ducati. Sul motore il lavoro svolto ha pagato, dato che l’erogazione ora ti permette di avere tutto più in controllo, ma non è la moto perfetta: certamente però io e lei formiamo una bella coppia (sorride ndr)”.

Passa alla prossima pagina 

1 di 3

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi