Il Direttore Tecnico spiega: "Siamo a gennaio e tra un mese inizia la stagione. Il regolamento parla chiaro e lo abbiamo rispettato: se cambierà ci adatteremo, è una sfida"
Ogni rosa ha le sue spine, e quella di BMW non fa eccezione. L’eccitazione e la soddisfazione di iniziare per la prima volta la stagione con i gradi di casa da battere fanno infatti il paio con le tensioni legate ai possibili cambiamenti regolamentari, con il telaio della M1000RR sotto accusa. Di questo e non solo abbiamo parlato con Chris Gonschor, il Direttore Tecnico di BMW in SBK, ossia colui che la moto campione in carica l’ha vista crescere e maturare meglio di chiunque altro.
“Da questa stagione si apre una nuova storia – apre Gonschor - ma la voglia di essere competitivi è sempre la stessa, così la necessità di restare concentrati ed essere veloci in ogni weekend. Credo che ripetersi sia più difficile che vincere la prima volta, ma la sfida è eccitante e siamo pronti per provarci. La speranza primaria è vedere più BMW sul podio”.
In questo senso però avete perso due moto rispetto allo scorso anno. Ti dispiace?
“Onestamente no. Ovviamente sarebbe stato bello avere più di due moto in griglia, ma d’altro canto in questo momento il nostro approccio è diverso. Nel 2024 ci siamo concentrati sul titolo, e vogliamo fare lo stesso nel 2025, e proprio per questo avere solo due piloti può avere dei lati positivi. Potremo riversare tutte le nostre attenzioni su sole due moto, e penso che la mancanza possibile di dati derivante dall’addio di Bonovo possa essere colmata dal test team, dove abbiamo due piloti rapidi come Guintoli e Reiterberger. In futuro comunque potrà essere un obiettivo quello di avere nuovamente più di due BMW in pista”.
Hai ripensato alla chiave del successo dello scorso anno?
“Se la chiave fosse una sola sarebbe bello, dato che si potrebbe riutilizzare facilmente. Penso che alla base di tutto ci sia il cambio di metodologia di lavoro nell’attività racing avvenuto due anni fa: nel 2023 i risultati non sono arrivati ma i margini di crescita erano enormi, come si è visto nel 2024, iniziato nel migliore dei modi già dall’inverno. Siamo arrivati alla prima gara con una ottima situazione, lavorando su tutti i dettagli un po’ alla volta”.
Qual è stata l’idea alla base della nuova M1000RR?
“E’ sempre necessario migliorare il proprio mezzo, specie in un campionato basato su moto di serie come la SBK. Onestamente le informazioni ottenute nel 2024 non sono servite più di tanto per la versione 2025: per progettare e portare alla luce un nuovo modello di serie serve un lavoro di due o tre anni. Questo vale per tutte le case, e nel caso della M1000RR 2025 il viaggio è iniziato nel 2023. La nuova moto comunque può contare su una maggiore potenza, una migliore aerodinamica ed una migliore elettronica: poter sfruttare tutti questi miglioramenti sarà senza dubbio un piacere”.
Razgatlioglu e Van Der Mark rischiano però di non poter usare il telaio sviluppato l’anno scorso grazie alle super concessioni. Qual è il tuo punto di vista?
“Io credo non ci sia molto da discutere, dato che tutto si riassume in cosa dice il regolamento, che è molto chiaro. Nel 2024 abbiamo sfruttato le super concessioni per una parte ossia il telaio, che abbiamo migliorato ed utilizzato nel corso della stagione. Lo stesso regolamento dice che questo componente modificato si può utilizzare anche nella successiva omologazione: se il regolamento cambierà le cose potrebbero ovviamente cambiare di conseguenza, ma in ogni caso arriveremo a Phillip Island pronti”.
Sei preoccupato?
“No, siamo preparati, anche se è “interessante” parlare di tutto questo a gennaio, quando la stagione scatta a febbraio. E’ una sfida, siamo una casa forte e ci rimboccheremo le maniche. Servirebbe in generale un regolamento costante, in modo da poter lavorare preventivamente in ottica futura, ma come detto ci faremo trovare pronti”.
BMW potrebbe essere costretta ad usare a Phillip Island un telaio diverso da quelli dei test di Jerez e Portimao?
“Se le regole cambieranno in febbraio sì, non sappiamo quando il regolamento finale sarà definito. In ogni caso ora siamo i cacciati e non i cacciatori, il che è gratificante, specie in una stagione come questa”.
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