Le donne e una domanda da evitare | Io Guido da Sola

Le donne e una domanda da evitare | Io Guido da Sola© Matitaccia

Chiedere a una pilota perché corra in moto ha le sue controindicazioni...

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17.09.2023 ( Aggiornata il 17.09.2023 09:21 )

In questa mia rubrica, per una volta, vorrei compiere una riflessione diversa dal solito, che ho maturato in prima persona in veste di giornalista.

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Una riflessione sul motociclismo "rosa"


Ormai scrivo di donne e moto da oltre sei anni visto che questa rubrica esiste dal 2016, e mi sono sempre “battuta” per portare alto il vessillo rosa in un ambiente un po’ chiuso alle ragazze, anche se negli anni ha compiuto senza dubbio enormi passi avanti e si sta muovendo in una direzione sempre più inclusiva. Questo regala enorme soddisfazione, eppure proprio io che certe volte metto al bando anche soltanto qualche parola pronunciata a sproposito nei confronti delle ragazze pilota, leggendo un’intervista di un collega mi sono resa conto di essere la prima a sbagliare.

Ogni qual volta intervisto una ragazza che va in moto per passione o per professione, che sia famosa oppure no, una delle prime domande che pongo è: “Come e perché è nata la tua passione per le moto?”. Lo chiedo per curiosità (in fondo la curiosità è donna e in più sono giornalista quindi sono curiosa all’ennesima potenza), inoltre noto che, di fronte a questa domanda, l’intervistata si “scioglie” facendo un tuffo nei ricordi, e inizia ad aprirsi e parlare di più. Tuttavia, leggendo la stessa domanda posta da un giornalista uomo a una ragazza, mi sono resa conto che il quesito nasconde qualcosa in più: a un maschio si chiederebbe ugualmente come e perché sia nata la sua passione per le moto? Secondo me no. In fondo, è normale che un uomo ami le moto, non c’è niente di “strano”. A una ragazza, invece, viene quasi spontaneo chiederlo, perché non è cosa comune.

Le donne e le moto


Questa mia riflessione diventa banale se penso che ogni volta che mi chiedono che lavoro faccio, e rispondo che scrivo di moto, la gente sgrana gli occhi: “Perché, ti piacciono le moto? E come mai?”. Praticamente mi pongono la stessa domanda che a mia volta faccio alle mie intervistate e che, tradotta con i sottotitoli, verrebbe così: “Come mai, invece di pensare a sport come la danza, o ad altre cose da femmina, ti sei data alle moto?”.

E anche se la risposta banale non è, e può suscitare interesse in chi ascolta o legge, mi sono ripromessa che d’ora in poi alle intervistate non chiederò più come e perché sia nata la passione per le moto. Partirò dal presupposto che se amano andare in moto invece che un altro sport, non c’è niente di strano. Piuttosto, chiederò loro cosa amano delle moto: sono sicura che riceverò risposte ancora più curiose che mi faranno entrare in sintonia con loro.

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