Il pacchetto Dorna prevedeva tutte le classi, soddisfabile dalla Casa italina. Al Costruttore francese interessano Top Class e MotoE, con preferenza plurimarca
Dal 2027 sarà la Pirelli a fornire lo schieramento MotoGP, prendendo il posto della Michelin. Si tratterà di un cambiamento storico per la massima serie iridata a due ruote, che lascerà il Costruttore francese dopo 11 anni consecutivi, affidandosi alla Casa italiana. Le due aziende, riferimento mondiale in termini tecnologici e industriali nel comparto pneumatici e non solo, hanno ingaggiato vicendevole battaglia, o il fair play ha avuto la meglio?
Furono gli anglosassoni a definirla "Tyre War" - singolare - ovvero, la guerra delle gomme, messa in scena dai costruttori di gomme. I "conflitti" - plurale - erano basati su concetti semplici da spiegare, meno da realizzare: nei campionati aperti a più concorrenti, prestazioni sempre crescenti, a dispetto di costi stellari e sicurezza, questa a volte messa a repentaglio.
Oltre a tempi sul giro poco omogenei: capitava che una Casa X fornisse evoluzioni al team Y, e ne giovava il pilota Z. Benissimo, cronologici sempre da record e migliori posizioni ottenute nel Gran Premio. Ma accadeva che la stessa Casa X non garantisse medesimo materiale al resto della griglia. I gap registrati erano impressionanti.
In più, ulteriori dati: ancora la Casa X a combattere contro la Casa K e J, nell'unico obiettivo: chi se ne importa se su 24 partenti solo 6 possono giocarsi la vittoria, importante è che questi sei - a volte tre - siano in grado di demolire record sul giro e sulla distanza, ponendo il nome del marchio in oggetto più sopra possibile. E chi se ne importa se continuano a uscire soldi dai cassetti.
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