Lo spagnolo a Portimao ha dato sfoggio di tutto il suo talento e nelle prime due gare dell'anno ha già infranto due record
Se il Qatar ha prepotentemente levato il velo dagli occhi circa la rapidità d'apprendimento di Pedro Acosta alla MotoGP, Portimao ha prematuramente svelato le enormi potenzialità del 19enne pilota di Mazarron, autore di una prestazione da antologia, che gli ha portato il primo podio della sua carriera in top class, facendolo diventare il terzo pilota più giovane di sempre a raggiungere tale obiettivo. L'hype generato dall'arrivo dello spagnolo, impreziosito e giustificato dai titoli mondiali vinti in Moto3 e Moto2 nel giro di soli tre anni, è stato ulteriormente confermato dalla mole di gemme che lo spagnolo ha manifestato in pista.
Dal lucido e maturo approccio alla gara alla prestazione secca, così come il passaggio dalla Q1 alla Q2, avvenuto con una facilità disarmante ed infine una furia agonistica nettamente sopra la media coadiuvata da una gestione degli pneumatici che nell'arco di sole due settimane lo spagnolo ha imparato ad affinare.
Che si tratti di un pilota fuori dal comune e che ci si trovi dinnanzi ad un talento generazionale destinato a segnare in maniera indelebile la top class è ormai chiaro.
Bagnaia vs Marquez: orgoglio ed imprudenza
Sono già due i record ad essere stati infranti dal giovanissimo pilota di Mazarron, uno per gara. In Qatar Acosta ha rubato a Fabio Quartararo il primato di pilota più giovane di sempre a realizzare il giro più veloce in gara, (19 anni e 290 per il pilota KTM); mentre a Portimao lo spagnolo è diventato il terzo pilota più giovane a conquistare il podio nella storia della top class, essendo preceduto solamente da Randy Mamola ed Edoardo Salatino. L'americano conquistò il podio a 19 anni, 8 mesi e 19 giorni precedendo Barry Sheene, in occcasione del GP della Finlandia nella corsa vinta da Boet Van Dulmen. Salatino conquistò la piazza d'onore del GP d'Argentina del 1962 (corsa disertata dai piloti europei), all'età di 19 anni, 9 mesi e 1 giorno. Aver raggiunto il primo podio in top class alla seconda gara disputata sopraeleva Acosta rispetto ad una serie di nomi illustri della MotoGP, tra cui Valentino Rossi, capace di agguantare il podio alla quarta gara della sua stagione da matricola.
In tempi recenti solo Daniel Pedrosa, Marc Marquez, Max Biaggi e Jorge Lorenzo hanno fatto meglio, salendo sul podio alla prima apparizione in MotoGP\500. All'esordio, nel 2006, Pedrosa conquistò la seconda posizione alle spalle di Loris Capirossi in occasione del GP di Jerez; Marquez finì in terza casella in Qatar nel 2013 dietro Jorge Lorenzo e Valentino Rossi; Jorge Lorenzo conquistò la piazza d'onore nel 2008, sempre in Qatar, dietro il vincitore, Casey Stoner; mentre Max Biaggi riuscì nell'impresa di vincere, nel 1998, precedendo al traguardo, a Suzuka, Tadayuki Okada e Noriyuki Haka.
Accostamenti impegnativi ma che al momento riflettono alla perfezione il valore e le potenzialità del giovane spagnolo, che nel saliscendi di Portimao ha manifestato un'esuberanza ed una varietà di guida da predestinato. Staccate poderose, sorpassi decisi e fantasiosi; nel modo di approcciare alla corsa e specificatamente alla rimonta messa in scena che l'ha portato sino alla terza posizione, Acosta, da tutti riconosciuto come l'erede di Marc Marquez per più aspetti, ha ricordato Valentino Rossi; un paragone che trova la sua fondatezza nelle estrose traiettorie, nel modo di stare in sella e nella tipologia di sorpassi e staccate.
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