I primi due GP in sella alla RC213V sono stati difficili, ma l'ex ducatista non perde l'ottimismo: "Il mio bilancio è positivo"
Luca Marini lo sapeva bene: passare dalla Ducati, la moto più competitiva del lotto, alla sofferente Honda, ancora lontana dalle prestazioni che ne hanno costruito blasone e prestigio, non sarebbe stato semplice. Ma forse mai si sarebbe immaginato di concludere i primi due Gran Premi lunghi della MotoGP 2024 con distacchi così abissali: in Qatar “Maro” ha tagliato il traguardo in ventesima posizione a 42 secondi da Pecco Bagnaia, e anche a Portimao il distacco da Martin è stato simile (40 secondi), così come il piazzamento (diciassettesimo).
Non solo: in Portogallo Marini ha incassato 11 secondi dal compagno di box Joan Mir, risultando il più lento dei portacolori dell’Ala Dorata. Un weekend complicato, quello vissuto dal fratello di Valentino Rossi a Portimao, reso ancora più amaro dall’onta di aver tagliato il traguardo addirittura alle spalle di Marc Marquez, ritornato in pista dopo il contatto con Pecco Bagnaia.
Al netto delle difficoltà tecniche della RC213V, e considerato il periodo d’apprendistato che Luca sta vivendo in sella al prototipo di Tokyo, risulta difficile valutare in maniera omogenea l’inizio di stagione del numero 10. Ma anche se il piatto piange e i risultati sono per ora disastrosi – simili a quelli ottenuti da Mir nel 2023 – l’italiano preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno. “In gara è andata molto meglio, mi sono anche divertito in alcuni passaggi – le parole di Marini dopo il GP Portogallo – sono stato più vicino a Joan, anche se lui ha più esperienza in sella alla Honda e questo fa una grande differenza. Ho fatto uno step in avanti e il mio bilancio personale rispetto a Lusail è positivo. Ho raccolto tanti dati e capito quale direzione seguire”.
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Il volto di Luca è apparso molto più rilassato rispetto al Qatar. “La regia non mi inquadra mai (ride, ndr) ma posso garantirvi che sto facendo progressi. Stiamo lavorando tanto ed è quello che dobbiamo fare in questa fase – ancora l’hondista – non mi sono dato degli obiettivi specifici, stiamo aspettando ulteriore materiale da testare e quindi serve molta calma. L’unico obiettivo è crescere e trovare una direzione”. Servirà tempo e pazienza per trovarla: qualità che per fortuna non mancano al 26enne marchigiano.
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