La serie prototipale guarda al Brasile, a una seconda tappa statunitense, all'America Centrale e Asia: Europa sotto attacco
Salta l'Argentina, il Kazakistan è a rischio, ma si pensa comunque a trasferte future fuori Europa. MotoGP sempre più "overseas", come piace dire ai britannici della Formula 1 e, in effetti, per quanto si sta sviluppando, la serie prototipale a d due ruote potrebbe essere presto gestita da chi già gestisce il massimo a quattro ruote. Novità ventilata dal paddock, la seguente: Messico e Cina rappresentano porti interessanti da scoprire e riscoprire.
L'esigenza di allestire un secondo Gran Premio a stelle e strisce è spiegata qui, e la cosa ha logiche basate su mercato offerto dal Continente USA, possibilità di allacciare rapporti con attività extra-settore, speranza di portare più sponsor e piloti statunitensi nel paddock. Benissimo.
Si tornerà in Argentina? La SBK vi ha rinunciato al termine del 2023, sebbene il round fosse programmato, la MotoGP lo fa quest'anno. I problemi economici laggiù sono pesanti e, ora come ora, senza fondi governativi è impossibile pensare ad eventi di una certa portata.
Però, Sudamerica - malgrado i brasiliani non amino definirsi tali - in salvo, in quanto potrebbe in tempi celeri essere allestita una situazione ad hoc, nel senso che la volontà di Dorna è di tornare dove già si era corso, nella valutazione se farlo a Interlagos o in un impianto nuovo e più moderno nel vasto territorio del Brasile.
Eravamo a quota 22 durante l'off season, siamo scesi a 21, forse ci "acconteremo" di 20 date, ma una cosa è chiara: il Vecchio Continente rischia di dover rinunciare a qualcosa, benché sia terreno storico del motosport mondiale. Prendendo un esempio non a caso, senza criticare la bellezza di circuiti, personale e ambienti, la Spagna detiene ben 4 Gran Premi, circa un quinto del calendario.
L'italia 2, sperando siano Mugello e Misano intoccabili. La Francia ha Le Mans, da tutto esaurito e pubblico (forse) migliore in assoluto. Austria da sold out, Germania anche, però il punto è un altro: si punta ad altro. Ecco perché le voci di un viaggio verso il Messico è sensata, essendo collocato strategicamente tra Nordamerica e Sudamerica. Vi ha corso la SBK, lo fa la Formula 1. Ancora lei.
E poi, la Cina. Ci chiedevano il motivo per cui non ci si rechi più nel Paese più ricco e influente di tutta l'Asia, evidentemente qualche valida ragione c'è. Tuttavia, suggerimenti del paddock dicono che ci si potrebbe tornare di gran lena e, anche qui, la cosa avrebbe un senso.
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