Ducati a doppia faccia: GP24 al top, GP23 già al limite?

Ducati a doppia faccia: GP24 al top, GP23 già al limite?© Luca Gorini

Tempi sul giro "facili" per gli ufficiali Lenovo e satellite Pramac, pelo sullo stomaco e difficoltà per Gresini e VR46: la condivisione dati compatterà Borgo Panigale?

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09.02.2024 ( Aggiornata il 09.02.2024 18:01 )

Girando e rigirando la classifica finale dei test MotoGP di Sepang, notiamo di prim'acchito come e quanto sia ancora Ducati a dominare la scena, in virtù dei primati siglati sulla pista malese, confortata dal maggior numero di piloti iscritti alla stagione 2023. Tra questi, tuttavia, c'è chi fatica più del previsto, a dispetto di chi, invece, arriva a tempi sul giro da riferimento previa (apparente) facilità.

Ducati Lenovo e Pramac al top... e il meglio deve ancora arrivare

Come premesso e promesso da ingegneri e piloti, la Desmosedici versione GP24 risulta maggiormente efficace della precedente, seppur essa titolata in carica con Pecco Bagnaia. Proprio il numero 1 ha spiegato la bontà delle evoluzioni apportate al propulsore, oggi più potente, sfruttabile e "umano".

Non per caso, in Malesia hanno fatto il vuoto coloro dotati di quattro cilindri ufficiali, con l'introduzione di un parimarca satellite. Oltre al due volte campione della serie, il compagno di box Enea Bastianini e Jorge Martin si sono divisi le leadership nei tre giorni, pronunciando frasi e feedback dai propositivi toni: "Siamo all'ottanta percento del potenziale".

Nella sintesi del concetto, la Ducati del presente è meglio della passata. Tra le novità pensate e realizzate a Borgo Panigale, troviamo pure una carena sulla quale è montata una soluzione aerodinamica in fase di delibera ma, a quanto pare, gradita da chi l'ha provata. Aggiungiamo una perfezionata gestione elettronica, e capiamo perché la Rossa sia la meno "stravolta" esteticamente del lotto. Andava già bene, è stata affinata.

Ducati Gresini con (teoriche) aspettative differenti

Teoricamente già "a posto", la GP23 lo è per chi la usava lo scorso anno, mentre chi la sta scoprendo adesso va incontro a comprensibile fase di adattamento. Ci hano dovuto mettere gran mestiere i due rappresentanti Gresini, uno esperto sul prototipo bolognese, l'altro in scoperta di un mondo inedito.

Alex Marquez è andato forte nei test, Marc effettivamente pure, però ai due fratelli vengono dati coefficienti di valutazione differenti. Al più giovane dei catalani è concesso quasi tutto, nel senso che, se non vince, pazienza. Al più adulto, invece, se non vince, mezza tragedia.

L'otto volte iridato ha stupito nell'assaggio preliminare di Valencia, sulla GP22 "nemmeno toccata" dai tecnici del team. Consideriamo freddo, condizioni particolari e la scarsa esigenza altrui di spingere davvero. A Sepang, il numero 93 la vetta non l'ha raggiunta, ma non è andato male: se dice che deve ancora capirci tutto, chissà quando lo avrà capito. 

Ducati VR46, strada in salita

A dire il vero, Fabio Di Giannantonio se l'è cavata egregiamente, da nuovo entrato nel Pertamina Enduro VR46. Se è vero che il romano debba ambientarsi, lo sta facendo benone. Per sua stessa descrizione, la GP23 è portentosa, ovviamente da capire e portare al limite con accuratezza e precisione. 

Marco Bezzecchi e il team hanno dovuto risolvere un problema, che ha suggerito di evitare l'attacco assoluto al crono. Quanto attraversato dal romagnolo, ricorda quanto vissuto da un altro romagnolo: anche Enea Bastianini incontrò difficoltà nell'approdo alla Desmosedici della passata stagione.

Va pure rimarcato che la Bestia passò dalla GP21 alla 23, peraltro Factory Lenovo. Un salto importante, tecnico e ambientale, con relative pressioni da gestire. Fu sfortunato all'inizio, poiché abbattuto nella Sprint di Portimao. Tornato in sella, per lui un secondo incidente, nell'attesa del ritorno al trionfo centrato proprio a Sepang.

Condivisione dati: punto di forza Ducati in MotoGP

Beneficiare di ben 8 MotoGP su uno schieramento totale di 22 partenti, wild card escluse. Ecco uno dei punto di forza sul quale Ducati ha costruito i recenti successi, a vertere su informazioni relative ad assetti, scelta gomme, impostazioni elettroniche e uso del propulsore.

Ottimo, ma se è vero che la GP24 sia così diversa dalla GP23, questa condivisione ne verrà inficiata, oppure i tecnici della Rossa hanno studiato un piano di interscambio, basato su elementi comuni della Desmosedici? verrebbe da giurarci, dicendo "sì, esatto", ma è una tesi da verificare sul campo, anzi, in pista.

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