Pecco fa meglio di Jorge, Bastianini terzo incomodo, Alex Marquez chiude il dominio Ducati. Quinto Aleix su Aprilia, sesto Marc Marquez, Acosta nono
Ultimo giorno di test MotoGP speso a Sepang, con retrogusto 2023. E' stato infatti duello cronometrico ingaggiato da Pecco Bagnaia e Jorge Martin, contendenti al titolo della passata stagione, come noto andato nelle mani dell'italiano. Stesso epilogo parziale, comunque utile a spiegare che aria tiri nella classe regina: calda e dal color Rosso. I due ducatisti sono seguiti da un parimarca e un ulteriore dotato di Desmosededici. Enea Bastianini e Alex Marquez.
Ricordate il finale dello scorso anno? Si sprecavano titoli come "Bagnaia Vs Martin", o "Martin Vs Bagnaia" e cose del genere. Essendo l'ultimo giorno dei tre programmati in Malesia, il resoconto finale vede proprio il numero 1 in testa, mentre lo spagnolo è secondo.
Centosettadue millesimi, "un nonnulla", però significativi. Sebbene in palio ci fosse solo la soddisfazione di uscire dai test da migliori, questa soddisfazione è presa dall'italiano del team Lenovo ufficiale. Al numero 89 Prima Pramac la certezza - invernale - di essere l'antagonista principale.
C'è poi Enea Bastianini, tornato in forma, sia nella guida che nello spirito. La Bestia si trova a soli 233 millesimi dalla vetta del medesimo box e colore ma, lui stesso lo ha ammesso, può solo fare passi avanti nel Time Attack. Quando e se ci riuscirà, sarà pilota completo e rifinito.
Nel 2023 uno dei temi parlava così: "Chi è l'anti-Ducati?" A volte era la KTM, altre - spesso - l'Aprilia. Trend riprosto dai test, per un Aleix Espargarò capitano di ventura nero e aerodinamico. E' ancora e sempre il catalano di Granollers a interpretarre al massimo la RS-GP.
Maverick Vinales è un bombardiere da Gran Premio, raramente brilla nei test. Si trova dodicesimo, al pari della tabella mediante alla quale è iscritto alla MotoGP. Miguel Oliveira difende gli interessi di Trackhouse, realtà nuova di zecca nel paddock, Lorenzo Savadori porta avanti lo sviluppo di Noale, anche sostituendo Raul Fernandez.
Pedro Acosta è nono, già di suo un eccellente piazzamento da rookie qual è. Il dato più importante è, semmai, vederlo vicino a Brad Binder, settimo, ovvero il rappresentante KTM più esperto. Il titolato Moto2 in carica sta facendo un lavoro diverso dal sudafricano e dall'australiano? Va bene, ma la manetta destra funziona.
Lui, in rosso, equipaggiato da RC16, messa in pista da Tec3 firmato GASGAS. Dovremo verificare questo: un conto è girare nei test, quando si vuole e a traiettorie "libere". Un altro è la bagarre di gara, nell'esigenza di modificare linee, compiere sorpassi, adattarsi alle gomme che calano e alla benzina che finisce.
Voglia di strapparsi i capelli non se ne è vista a Sepang, tuttavia è più opportuno figurare davanti alla Casa connazionale. Fatto, grazie a Joan Mir, prima Honda alla faccia della Yamaha. RC213 V super modificata guidata pure da Luca Marini, in un ambiente completamente da scoprire. Figuriamoci la moto,
Invece, Fabio Quartararo conosce come le sue tasche la M1, il box Monster Energy e tutto quanto. E non è nemmeno andato male il francese, malgrado si sospettino le solite note scoraggiate. Lo sentiremo presto, augurando a Franco Morbidelli di tornare in sella: la cosiddetta "Coppa Giappone" l'ha coniata proprio l'italo-brasiliano.
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