Razgatlioglu parla del test sulla M1: "Contento di non aver fatto danni"

Razgatlioglu parla del test sulla M1: "Contento di non aver fatto danni"© GPAgency

Toprak racconta il test: "Stile di guida e posizione in sella sono davvero diverse. Deluso qualcuno? Mi sono divertito e non ho fatto il time attack"

20.04.2023 ( Aggiornata il 20.04.2023 16:57 )

Toprak Razgatlioglu è tornato nel “suo” mondo, quello delle derivate di serie, ma ad Assen non può che tenere banco il suo tuffo nel – possibile – futuro. Il test di Jerez in sella  alla Yamaha M1 del resto ha scosso il paddock della top class, dimostrando come la casa di Iwata stia realmente pensando al turco come possibile nuovo acquisto, in un mercato che ancora deve entrare nel vivo. “Mi sono goduto la due giorni – le prime parole di Razgatlioglu - anche grazie al meteo clemente, e devo ringraziare Yamaha. Tutti i giovani piloti sognano di guidare una MotoGP, ed ora posso dire di averlo fatto. per ora sono contento di non aver fatto danni, riportando la moto integra al box (ride ndr)”.
 
Non tutto ciò che luccica ad ogni modo è oro, ed anche il caso di Toprak non fa eccezione. Nel suo primo reale test infatti il turco ha incontrato alcune difficoltà, legate principalmente alla grande differenza tra Superbike e MotoGP.
 
“Sono due moto completamente diverse, anche se entrambe sono Yamaha: la Superbike è molto meno rigida rispetto alla MotoGP, e di conseguenza cambia notevolmente anche lo stile di guida. Con la R1 puoi guidare molto “stop and go” (guida basata sulla ripartenze ndr), mentre con la M1 devi portare tanta velocità in curva: ho cercato di adattarmi, ma unitamente a questo ho dovuto fare i conti anche con la diversa posizione in sella. Sulla MotoGP sei seduto molto più in alto, il che non mi ha permesso di avere la giusta confidenza sull’anteriore”.

Nessun time attack per Razgatlioglu

A confermare le difficoltà di Toprak sono state le dichiarazioni di Maio Meregalli e Lin Jarvis, non particolarmente entusiasti della prestazione del turco.
 
“La frenata mi è piaciuta, ma in generale lo stile di guida è davvero diverso. Ho cercato solo di guidare e di godermi il test, il che per me era la cosa più importante. Le parole di Jarvis e Meregalli? Il mio tempo non è stato stellare, ma ho guidato una moto per me completamente nuova e non ho fatto il time attack. Anche le gomme sono molto diverse”.
 
Razgatlioglu comunque ha più di un motivo per sorridere, a cominciare dal divertimento regalatogli dalla due giorni andalusa. Una due giorni che potrebbe avere un seguito, anche se il futuro appare ancora nebuloso.
 
“Ad Aragon non mi ero divertito particolarmente, mentre a Jerez sì. Il fatto di vedere in pista anche altri piloti ha resto tutto più piacevole: Pedrosa è stato veloce. Mi ha fatto piacere che vi fosse Jarvis, e poterci parlare dopo il test è stato molto bello. Non so cosa accadrà in futuro, vedremo”.

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