KTM, Miller: “Sarebbe bello vincere con tre moto diverse in MotoGP”

KTM, Miller: “Sarebbe bello vincere con tre moto diverse in MotoGP”© Philip Platzer

Conclusa l'avventura in Ducati, l'australiano cercherà di ottenere grandi risultati anche con la RC16: “Unendo la mia esperienza al loro metodo di lavoro, possiamo arrivare in alto”

26.01.2023 ( Aggiornata il 26.01.2023 14:48 )

Una delle novità più interessanti della MotoGP 2023 per quanto riguarda i piloti è sicuramente l'approdo di Jack Miller nel team ufficiale KTM Factory Racing, con cui punterà a grandi risultati dopo l'esperienza maturata negli scorsi anni nella classe regina con Honda e, soprattutto, Ducati. L'australiano andrà ad affiancare Brad Binder e, in occasione della presentazione online, ha vestito per la prima volta i colori della Casa austriaca.

Ho già corso in passato con KTM ai tempi della Moto3 ed è stato interessante vedere, seppur come avversario, la grande crescita che hanno fatto dal loro ingresso in MotoGP ad oggi”, ha detto Jack, pronto a salire in sella alla RC16. “Con un progetto partito da zero e diverso rispetto a tutti gli altri presenti in griglia, sono riusciti ad ottenere ottimi risultati. Unendo la mia esperienza con il loro metodo di lavoro, possiamo arrivare molto in alto”.

Miller: “L'inizio è stato migliore del previsto”


KTM sarà la terza moto con cui correrà Jack nella classe regina, che potrebbe diventare il primo a vincere con tutte e tre (così come Vinales con Aprilia): “Ciò che mi piace della MotoGP è che sono i millimetri a fare la differenza e, pur essendo diverse soltanto per qualche dettaglio, ogni moto ha un proprio carattere. Ho avuto la fortuna di vincere sia con la Honda che con la Ducati, perciò conto di riuscirci anche con la KTM il prima possibile”.

Il primo approccio con la RC16, avvenuto nei test di Valencia, è stato migliore del previsto e credo che la base di partenza sia buona”, prosegue il numero 43. “Il livello quest'anno sarà altissimo e avremo tanti avversari in grado di darci del filo da torcere, ma è normale essendo la classe regina. Ciò che conta è dare il massimo in ogni situazione mantenendo la calma. Voglio salire sul podio e fare lo shoey il più spesso possibile”.

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“Il fattore umano per me è fondamentale”


Spesso si sente dire che i piloti sono degli extraterrestri inavvicinabili, ma per me non è così. Quando mi tolgo il caso e la tuta, sono come tutti gli altri e per questo mi piace stare a stretto contatto con i tifosi e gli appassionati. Credo che il lato umano sia molto importante nel nostro sport e non amo chi, al contrario, preferisce chiudersi in sé stesso diventando quasi un automa”, conclude Miller, evidenziando ancora una volta il suo modo di fare diverso rispetto a quello della maggior parte dei propri colleghi e rivali.

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