MotoGP, Brad Binder: outsider di lusso o sicuro protagonista del 2023?

Il 2022 di KTM non è stato un anno da incorniciare in MotoGP, con una moto, la RC16, che spesso si è trovata in affanno rispetto alla diretta concorrenza. Pur non essendo stata la miglior stagione della loro (giovane) storia nella classe regina del Motomondiale, però, ci sono stati del lati positivi. Uno su tutti, la grande costanza di rendimento di un Brad Binder che, in questo 2023, potrebbe diventare un assoluto protagonista.

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Sempre a punti

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Nel 2022, Brad ha chiuso la stagione come miglior pilota KTM in sesta posizione assoluta, collezionando tre podi (in Qatar, a Motegi e a Valencia, sempre in seconda piazza) e arrivando sempre sotto la bandiera a scacchi in zona punti con ben quattordici top ten ed un unico ritiro avvenuto ad inizio campionato a Portimao, sfruttando sempre al massimo il potenziale della RC16 ufficiale.

Pur essendo un pilota solido, il 2023 per lui sarà una “prova del nove”, in quanto sarà chiamato ad effettuare il definitivo salto di qualità unendo alla costanza anche una velocità che gli possa permettere di restare sempre nelle prime posizioni. Brad ha già vinto due gare in MotoGP, ma soprattutto ha già conquistato un titolo mondiale nel 2016 in Moto3 ed è stato vicecampione in Moto2 nel 2019, perciò sa come si lotta per la vittoria.

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Un avversario interno “scomodo”

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Il rivale numero uno di Binder sarà però all'interno del proprio box, visto che dopo averlo condiviso con Miguel Oliveira in tutte le categorie, ora avrà accanto a lui Jack Miller, in arrivo dal team ufficiale Ducati. Un pilota di assoluto livello come l'australiano potrebbe diventare un ulteriore stimolo per il numero 33, che vincendo un eventuale e probabile “derby” interno potrebbe convincere anche i più scettici del proprio talento, diventato ormai indispensabile per KTM.

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