Parla Michelin: “Bagnaia? La gomma era fuori di poco”

Parla Michelin: “Bagnaia? La gomma era fuori di poco”© Luca Gorini

Piero Taramasso per la Casa del Bibendum: "I dati della gomma di Bagnaia e dei team sono segreti, ma dal 2023 un solo sistema di monitoraggio ovvierà eventuali problemi. Il nostro monogomma sta rendendo avvincente il campionato"

15.05.2022 15:05

Pecco Bagnaia e Ducati sotto accusa, fornitore unico Michelin nell'occhio del ciclone. Dura la vita in MotoGP per squadre, piloti e Case di pneumatici, perché sospetti e motivi di complotto sono spesso formulati con la stessa velocità cui il vento francese sta portando le nuvole sopra Le Mans.

Sarà un Gran Premio asciutto o bagnato? Tra poco lo sapremo, nel frattempo si è con noi espresso Piero Taramasso, Responsabile del Bibendum, che al Bugatti gioca nel territorio amico: "C'è tantissimo pubblico e la passione è sfrenata - la sua soddisfazione - questo è un bel segnale per il nostro sport, dopo anni difficili. Il campionato è avvincente, merito anche dell'equlibrio visto in pista".

In tanti possono ambire al successo.

"Infatti, e questo significa quanto la monofornitura stia funzionando. La mia azienda si è sempre espressa chiaramente, dicendo che poco ami un solo costruttore di pneumatici nel campionato: avere una competizione aperta a più Marchi agevolerebbe la fase di crescita e lo sviluppo relativo. Sappiamo, tuttavia, come i tempi siano cambiati: oggi conviene fare così, sicché noi di Michelin operiamo al meglio. Vedere gli ordini di arrivo, con vittorie e podi di più moto e piloti, conferma la giusta strada intrapresa".

Strada cambiata in questo 2022.

"Sì, in termini numerici, non di qualità. Traggo un bilancio di questo primo terzo di stagione: dal Qatar a Le Mans abbiamo ritoccato i record della pista su più tracciati; qui al Bugatti il primato è stato battuto, come a Jerez, Portimao e Austin. Bello è constatarlo, poiché la gamma di coperture è ridotta da più di 40 specifiche del 2021 alle 30 attuali. Riusciamo a coprire tutte le corse, mantenendo le mescole che lavorano più facilmente su range di temperature largo, nel quale è più facile mantenere prestazioni costanti nell'arco della gara. Le performance sul giro secco c'è, i piloti possono anche spingere nella lunga distanza. Il nostro lavoro offre dati molto positivi".

Dal 2023 Dorna e IRTA monitoreranno i dati


"Di quanto fosse fuori dai valori di pressione consigliati io non posso dirlo, perché quelli sono dati appartenenti al team. Però, posso dire che il rilevamento fosse fuori di davvero poco, non bisogna pensare a 0.1 o 0.2 bar, altrimenti si sarebbero verificati problemi grossi in termini di durate delle gomme, a livello di performance pure. La Ducati di Pecco era fuori di pochissimo, questo pochissimo rientra nelle tolleranze di misura del materiale".

Come si possono ovviare problemi futuri?

"Un comunicato ufficiale è uscito. Dall'anno prossimo eviteremo apparecchiature e sistemi di rilevamento dai diversi marchi o produttori, introducendendo uno solo per tutti. Parliamo del TPMS, ovvero, il sensore che lavora all'interno della ruota,, usato per misurare temperatura e pressione. Mentre oggi ogni team usa sistemi propri, nel prossimo futuro verrà introdotta la tecnologia di un marchio unico. Così facendo, controllare i dati sarà più preciso, per misure davvero tenute sotto esame con assoluta perizia".

Quanto conta la pressione delle gomme in MotoGP?

"Tantissimo. Verrà introdotto un sistema collegato a un solo canale della centralina, nel quale verrà monitorato ogni dato. L'eventualità di falsificazione o raggiramento delle regole verrà mortificata: con la stessa azienda fornitrice, i dati saranno accessibili dalla Dorna e dall'IRTA. Tutto questo sarà tenuto d'occhio con particolare attenzione come, per esempio, le condizioni della pista: se fa freddo, è meglio alzare la pressione delle coperture. In caso di caldo, meglio abbassarla. Poi, dipende se il tracciato stressa o meno gli pneumatici".

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