MotoGP, Pol Espargaro: “Per battere Ducati, le Honda devono essere una squadra”

MotoGP, Pol Espargaro: “Per battere Ducati, le Honda devono essere una squadra”

Il pilota Honda ha parlato del suo compagno di team Marc Marquez e del lavoro che sta portando avanti la squadra per riuscire a creare una RC213V adatta a tutti i suoi piloti

12.11.2021 ( Aggiornata il 12.11.2021 16:58 )

Il primo giorno di prove libere si è aperto molto bene per il pilota Honda Pol Espargarò, che ha potuto sorridere grazie al secondo miglior tempo registrato nelle FP2. Sembra che la Honda abbia fatto dei grandi passi avanti ed ecco che, intervistato da Sky Sport MotoGP, il pilota spagnolo ha parlato proprio di questo.

Pol: "A me piace il grip a Marc no"


“Abbiamo lavorato tanto sulla ciclistica della moto - ha spiegato - e dove mettiamo il peso. Abbiamo fatto un cambio geometrico della moto per farmi sentire un po' meglio. Marc Marquez è un pilota al quale piace guidare con poco grip, mentre io sono all'opposto, mi piace avere grip e gestire bene la potenza, con poca elettronica a darmi una mano. Quando non ho grip faccio tanta fatica, quindi abbiamo trovato un set up che mi aiuta a guidare nel modo che più mi piace. In più, il podio di Misano mi ha dato più sicurezza”.

Pol ha quindi parlato di altri dettagli della RC213V e anche del lavoro svolto che a metà stagione ha seguito una nuova strada: “Ad un certo punto ho detto basta, ogni weekend facevo grandi cambaienti sulla moto a partire dal telaio, le sospensioni e la ciclistica. Ero diventato matto. La Honda non è una moto facile e cambiare tutto continuamente diventava ancora più complicato. Quindi ho scelto una linea di lavoro diversa basata su quello che arriverà il prossimo anno. Era la cosa più intelligente iniziare a lavorare per il prossimo anno e sta andando bene. Siamo forti e questo mi rende contento”.

“Marquez tornerà e sarà forte come prima”


Espargarò ha poi parlato del compagno di squadra Marc Marquez, assente dal GP di Valencia dopo una caduta in allenamento che gli ha fatto riscontrare un problema di diplopia: “E' un peccato per tutta la Honda, ma anche per me. Non avere un pilota come Marc vicino ti aiuta a capire il limite. Oggi sono andato bene, ma a che posto della classifica sarei se Marc fosse qua? Come pilota poi, mi dispiace tanto, piove sul bagnato, lui è un bravo ragazzo ed essere a casa e guardarci da lì deve essere dura. Sono sicura però che tornerà e sarà forte, speriamo presto perchè abbiamo la necessità di averlo al box”.

Infine su un aspetto dello sviluppo della Honda: la strada seguita da Pol e Marc è la stessa o cambia? “Marc ha una guida particolare ed è difficile andare con il suo set up. All'inizio lui ha seguito la sua linea, ma quando siamo arrivati ai test a Misano ha provato il telaio che stavo usando io con lo stesso set up e si è trovato bene. Quindi, con il suo set up è veloce ma anche con il mio e questo è bello perchè significa che anche quello che sto facendo io non è male e funziona. L'anno prossimo dobbiamo unificare le forze e andare tutti su una stessa linea. Se vogliamo lottare contro le Ducati che sono così forti dobbiamo essere una squadra. Tutte le Honda devono essere una squadra, senza che ognuno vada in una direzione diversa”.


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