Aprilia, Ducati e Paton: Tourist Trophy stellare per le italiane

Aprilia, Ducati e Paton: Tourist Trophy stellare per le italiane© IOMTT

I tre marchi tricolore hanno ottenuto podi, vittorie e nuovi record sull'Isola di Man, tornando ad una competitività che non si vedeva da tempo sul Mountain Course

12.06.2024 ( Aggiornata il 12.06.2024 14:09 )

Aprilia, Ducati e Paton: tre Case italiane che quest'anno si sono messe particolarmente in luce al Tourist Trophy. L'edizione 2024 della corsa su strada più antica e prestigiosa al mondo ha fatto parlare di sé per numerosi motivi, come il sorpasso di Michael Dunlop nei confronti dello zio Joey come più vincente di sempre sull'Isola di Man, la prima caduta su strada da parte di Peter Hickman e la consacrazione di Davey Todd, passato da astro nascente a vincitore di ben due TT. Anche per i colori italiani è stata un'ottima annata e, dopo esserci fatti raccontare l'esperienza vissuta dai piloti (qui le interviste a Francesco Curinga e Stefano Bonetti) è arrivato il momento di concentrarci sulle moto, visto che tutti e tre i marchi sopracitati hanno vissuto due settimane altamente positive dal punto di vista dei risultati.

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Aprilia: dal podio con la 660 al “club dei 130” con la RSV4


Dopo le prime prove, avevamo scritto che un podio di Mike Browne con l'Aprilia sarebbe stato possibile e, in effetti, in Gara 2 della classe Supertwin è arrivata una Top 3 da parte del pilota irlandese in sella alla RS 660. E' vero, la corsa è stata dichiarata conclusa dopo il primo giro per via di una bandiera rossa, ma al momento dell'esposizione Browne era in piena lotta per il terzo posto con Dominic Herbertson e sarebbero certamente arrivati a giocarsi la posizione fino al termine della seconda e conclusiva tornata.

In ogni caso, Mike ha riportato sul podio la Casa di Noale al Tourist Trophy due anni dopo Lee Johnston, che ci era riuscito sempre con una RS 660. Per Aprilia si tratta del terzo podio della propria storia al TT, visto che il primo venne ottenuto dall'intramontabile John McGuinness nell'edizione del 1996, ma questo non è stato l'unico grande risultato di quest'anno. Lo stesso Browne si è infatti messo in luce anche tra le “big bikes” in sella alla RSV4 1100 del team IN Competition, con cui durante il Senior TT ha effettuato un giro a 130.536 miglia orarie di media entrando così nel “Club dei 130” per la prima volta in carriera nonostante una moto in configurazione pressoché Stock, chiudendo la corsa più importante dell'evento in un'incoraggiante sesta posizione.

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