GP India, Bagnaia scherza, “Almeno non ho avuto problemi col visto”

GP India, Bagnaia scherza, “Almeno non ho avuto problemi col visto”© Luca Gorini

Il campione del mondo arriva in India da leader del campionato e ricorda gli anni trascorsi con la Mahindra insieme al suo rivale per il titolo 2023 Jorge Martin

21.09.2023 ( Aggiornata il 21.09.2023 15:06 )

Nonostante solo 48 ore fa sembrasse impossibile, tutti i piloti e i membri dei team sono arrivati a destinazione e con oggi ha ufficialmente inizio il primo GP d’India della storia del motomondiale. Pecco Bagnaia giunge in India da leader di campionato nonostante lo “zero” di Barcellona e la gara conclusa con grandi sofferenze di Misano.

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Del GP d’India si è discusso tanto nelle ultime settimane, un po’ per l’omologazione arrivata solo in extremis nella giornata odierna, un po’  per il caos con i visti che sono arrivati in ritardo per tanti team ed addetti ai lavori: “Innanzitutto non ho avuto problemi col visto quindi è già stata una vittoria per me. Il nostro manager per la logistica ha fatto un lavoro incredibile in questo. Ho fatto due giri a piedi della pista, il layout è interessante, è diverso rispetto alle altre piste sulle quali corriamo. Credo sarà un posto molto bello ed interessante domani provare effettivamente la pista in moto. Ho fatto un giro con la Safety Commission ed hanno cercato di spiegarmi un po’ tutto del circuito e dicono che sia a posto dal punto di vista della sicurezza quindi sarà molto interessante”.

Pecco dovrà probabilmente giocare ancora un po’ sulla difensiva: nonostante il grande lavoro di riabilitazione fatto negli ultimi 10 giorni, ha confermato di non essere ancora pienamente in forze dopo il terribile incidente di Barcellona e la gara di Misano: “Il lunedì dopo la gara di Misano è stata una giornata difficile, ero veramente stanco ma abbiamo lavorato bene per arrivare qui al 100%, anche se so che ci vorrà più tempo ma ho cercato di preparami per la gara e sono sicuramente messo meglio che a Misano”.

Mahindra, scuola di campioni

La moto indiana è stata una scuola per tanti piloti che oggi militano nella classe regina o nella SBK: “Se consideriamo i piloti che sono passati dalla Mahindra hanno fatto tutti qualcosa di incredibile negli anni successivi. O hanno vinto dei titoli o sono stati comunque vice campioni del mondo, è stata un’ottima scuola. Il livello della moto era buono, forse mancava un po’ di potenza ma era ottima e ci metteva nelle condizioni di dover sempre dare il massimo ed è stata un’ottima scuola. Sono molto orgoglioso di aver fatto parte della famiglia Mahindra. Dico sempre che è stata sicuramente il miglior team di Moto3 per crescere”.

Il primo rivale per il titolo è Jorge Martin e non si può che tornare indietro agli anni in cui i piloti condividevano il box: “In Mahindra in Moto3 il nostro rapporto era un po’ strano, dormivamo nella stessa stanza, giocavamo insieme alla Play a Formula1 e MotoGP. Il nostro rapporto si è sempre basato sul rispetto. Sappiamo esattamente il potenziale l’uno dell’altro e questo vuol dire che la lotta sarà sempre corretta tra noi”.

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Morbidelli in Pramac e motociclismo in India

Infine Bagnaia ha espresso anche un pensiero positivo sull’arrivo di Franco Morbidelli in Pramac per la prossima stagione: “Non credo cambierà qualcosa per me, anche negli allenamenti, Franky si merita questa occasione. Gli anni in Yamaha non sono stati senza dubbio positivi dove ha subito anche un infortunio nel 2021, tutti conoscono il suo potenziale ed averlo sulla stessa moto potremo parlare di più perché quando lo facciamo ora è impossibile confrontare le sensazioni. Sono contento per lui e sarà interessante anche durante gli allenamenti avere le stesse moto, sarà più stimolante”.

I piloti hanno potuto vedere con i propri occhi la grande passione e la enorme quantità di moto che circolano a Nuova Delhi e zone limitrofe: “Considerando il numero di moto che vediamo in giro è incredibile pensare che non ci siano piloti indiani, quindi credo che questo GP potrà spingere a creare una academy, formare dei giovani piloti per arrivare nel motomondiale. È un po’ come in Thailandia e Indonesia, vediamo tante moto anche li ed avere il GP ha sicuramente aiutato a far entrare nel motomondiale quei piloti”.

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