Supersport, l'unica classe in cui si sprecano i sorpassi

Supersport, l'unica classe in cui si sprecano i sorpassi© GP Agency

Niente ali, elettronica ridotta al mimino, nessua traccia di abbassatori, gomme di derivazione stradale: la categoria di mezzo offre al pilota il totale controllo

02.04.2024 ( Aggiornata il 02.04.2024 09:35 )

Si dice che in MotoGP i sorpassi si contano sulla dita di una mano - può darsi, ma avete visto Pedro Acosta come saltava i rivali a Portimao?! - viene sostenuto che la SBK debba mantenere il proprio status spettacolare, astenendosi dai concetti prototipali quali ali e abbassatori, ma poco si parla della Supersport, categoria di mezzo derivata dalla produzione di serire, capace di mandare in tilt anche ragionieri e pallottollieri. Se riuscite a calcolare quante volte i piltoti scambiano le posizioni, complimenti.

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Meno tecnologia, più sorpassi: ecco la Supersport

Lo spiegano bene i piloti: più la moto è stock, più facile è sorpassare. D'accordo, ma perché, vien da chiedere? Ecco l'opinione comune: "Se è vero che ali, aerodinamica, freno motore gestito dall'elettronica, dischi in carbonio e gomme a garantire staccate in prossimità della curva assotigliano la differenza tra una moto e l'altra, con meno tecnologia è il contrario. Gli pneumatici di derivazione stradale tengono bene ma, ad un certo punto, mollano. Quando e dove? Dipende, non per tutti i modelli è uguale. Anche l'azione sugli impianti in acciaio è diversa. Ottima, sì, ma non esente da imperfezioni".

Se sommiano le dinamiche, ecco gli spazi sufficienti a compiere le manovre: "Esatto. Come fanno in MotoGP? A volte è impossibile, sempre che non ci si conceda rischi esagerati. Forse è per questo motivo che assistiamo a tanti contatti. In Supersport è raro, magari per la quantità di errori, appunto causata dalle imperfezioni. In staccata ci si affida a sensibilità e senso della misura, altrimenti"...

Ruiz e i sorpassi appuntati da Menghi: "Ah, boh! Ho perso il conto"

Il rocambolesco round Supersport disputato al Montmelò ha avuto nel catalano Yeray Ruiz un rookie in grado di far divertire Fabio Menghi, manager VFT che ne descrive il weekend: "Di certo, la noia è una cosa diversa" ride "sia in Gara Uno che nella seconda manche, il nostro pilota ha compiuto tantissimi sorpassi. Superava come se non ci fosse un domani".

Va bene, ma quanti? L'ex pilota e titolare della formazione Yamaha ammette: "Ah, boh! Ho perso il conto, ad un certo punto. So solo che sabato si era trovato in griglia di partenza, causa di qualifiche complicate. Poi, però, la reazione: sorpasso su sorpasso è arrivato a toccare la top ten, stessa cosa domenica. Se ci fosse come in SBK la classifica sorpassi, lui sarebbe in testa alla speciale classifica".

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