QJ Motor SRK 800 RR: come è fatta la novità cinese per il mondiale SS

QJ Motor SRK 800 RR: come è fatta la novità cinese per il mondiale SS© QJ Motor

Dopo l'arrivo di Kove in SSP300 un altro marchio proveniente dal Grande Impero si affaccia sulla scena delle derivate di serie 

15.11.2023 17:23

Nell’edizione appena terminata di EICMA, QJ Motor ha finalmente mostrato al grande pubblico la moto che secondo i piani della casa cinese debutterà nella prossima stagione del WorldSSP. La moto riprende soluzioni vista sulla Honda CBR 650R ma guadagna cavalli e coppia grazie ad un aumento della cilindrata del motore, restando comunque lontana, nel modello di serie, dalle prestazioni delle altre Supersport NG.

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La Cina bussa alla porta della SSP

Dopo che nella passata stagione Kove ha debuttato nella SSP300 raccogliendo qualche buon risultato grazie a Marc Garcia (qui trovate la sua intervista ad EICMA), nella stagione 2024 debutterà nella SSP il secondo marchio cinese nel mondiale delle derivate di serie: QJ Motor. Il brand che già oggi è Title Sponsor del team Gresini in Moto2, debutterà in SSP con la nuova SKR 800 RR Race affidandosi ad un’altra struttura italiana, quella di Manuel Puccetti. Il team reggiano ha già ufficializzato che la prossima stagione sarà al via del mondiale SBK con Tito Rabat ed una ZX-10RR ufficiale, già provata dallo spagnolo nell’ultimo round di questa stagione, mentre in SSP continuerà a correre con la Kawasaki ZX-6R e Can Oncu che nei giorni scorsi si è operato per risolvere il problema al braccio causato dalla caduta di Assen.

Alle Kawasaki, il team Puccetti Racing potrebbe aggiungere una o due QJ Motor per portare al debutto questo nuovo marchio nel mondiale ed iniziare a pensare ad un futuro diverso da Kawasaki. La SKR 800 RR Race non è una sportiva vera e propria come lo sono invece la YZF-R6 e la Panigale V2 punti di riferimento della categoria in questo momento.

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Cosa attendersi dalla QJ Motor?

La moto prende una base che sembra del tutto identica a quanto visto sulla Honda CBR 650R, una “sportiva stradale” che fa della duttilità la propria forza. La casa cinese ha messo mano al layout del motore (ricordiamo, però, che non esiste un accordo di fornitura tra il brand cinese e la Casa dell'Ala) facendo passare la cilindrata da 649cc a 778cc aiutando a guadagnare qualche cavallo, ora 102 contro i 95 del modello giapponese. Ancora pochi considerando le potenze delle rivali. I tecnici cinesi in collaborazione con l’esperto team italiano dovranno dunque trovare dal 4 cilindri almeno altri 30/35cv per poter iniziare a competere realmente con le rivali. Anche dal punto di vista della ciclistica ci sono grosse incognite: il telaio tubolare in acciaio è una derivazione di quello della CBR 650R, ideale per un utilizzo stradale ma che lascia qualche dubbio sulle sue possibilità “da gara”, la forcella Marzocchi ed il mono saranno sicuramente rivisti e sostituiti con unità racing. Scopriremo solo nei prossimi mesi se il progetto cinese andrà in porto e quali saranno le reali possibilità della casa cinese in SSP.

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