“L’impatto è stato forte e non riuscivo a respirare, fortunato a non essermi rotto niente” commenta così il suo venerdì il leader di campionato
Il venerdì di libere di Nicolò Bulega, acciaccato ma regolarmente in pista, si chiude con un quarto posto dopo lo spavento per il violento highside che lo ha visto protagonista nel turno della mattina.
“E’ stato un brutto incidente – commenta Bulega – non ho ancora capito perché l’ho avuto, non ho fatto niente di diverso, non ho forzato, non ho fatto nessuna manovra strana. E’ successo, ho dolore un po’ dappertutto. Le gambe hanno impattato duramente sull’asfalto e il mio piede destro è gonfio. Siamo piloti, sappiamo che può succedere delle volte. Guiderò lo stesso e cercherò di portare a casa il massimo risultato possibile.”
Poi aggiunge: “Sono piuttosto contento, posso guidare ma non al 100% e dopo un incidente del genere non è possibile correre liberi. E’ accaduto, devo solo pensare a come poter migliorare e correre con questi piccoli problemi.”
Pur dopo un botto tirato nelle FP1 la mentalità del leader di classifica rimane la stessa di sempre, ovvero mettersi in testa e pensare al proprio passo. “La mia mentalità rimane la stessa, provare a stare davanti e pensare al mio passo gara. Questo incidente non cambia la mia mentalità ed il mio approccio alla gara, farò sempre lo stesso fino a quando posso.”
Sulle gomme Pirelli dice: “Non penso che Pirelli faccia gomme schifose, ci porta sempre buone gomme. Australia, Portimao, Assen le Pirelli funzionano con le basse temperature, cosa che non succede spesso in MotoGP con le Michelin. Siamo fortunati ad avere Pirelli, ci danno sempre delle grandi gomme. Non voglio dire che sia un errore loro, non sarà la gomma migliore ma basse temperature ed un asfalto veramente sporco non aiutano certo nell’utilizzo di queste gomme. Penso che queste gomme funzionino alla grande con asfalto completamente pulito e 25°C di temperatura. E’ una combinazione di queste cose.”
Parlando delle armi contro Razgatlioglu spiega: “Sinceramente è ancora presto per dirlo, per me è stato un venerdì difficile. Toprak è sempre molto forte qui, ma non mollo e cerco di fare il massimo possibile fino all’ultimo giro.”
Riuscire ad uscire quasi illesi da un violento highside come quello di Bulega lo si deve alla qualità delle protezioni, dalla tuta al casco. “Ho una delle migliori tute che è stata di aiuto, grazie anche al mio casco. Sono stato fortunato, quando sono caduto ho fatto un 360 e non ho toccato l’asfalto con le spalle ma solo con il sedere. E’ leggermente meglio che cadere con le spalle, l’anno scorso a Magny Cours quando ho avuto l’highside in gara sono ricaduto sulla clavicola che si è rotta. Nella sfortuna sono stato fortunato.”
Poi aggiunge: “Nei primi minuti il problema era respirare, l’impatto è stato molto forte e non riuscivo a respirare. Sono rimasto a terra per un paio di minuti per cercare di respirare di nuovo, poi sono arrivati i dottori. Avevo un po’ di dolore al piede, era difficile ma riuscivo a camminare da solo. Probabilmente avrò bisogno di 30 birre per non sentire dolore (ride), non solo una. Ero preoccupato perché avevo paura di essermi rotto la gamba, mi ricordo la sensazione di quando mi sono rotto alcune ossa ma fortunatamente non era quella. Avevo comunque dolore.”
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