SBK Amarcord: Ducati Cup, nel 2003 nove “rosse” in top10 a fine stagione

Toprak stizzito accusa la Superbike di essere un monomarca per le moto di Borgo Panigale, il dominio della casa bolognese in passato fu ancora più impressionante

24.02.2025 ( Aggiornata il 24.02.2025 11:37 )

Ducati 999: l’ammazza campionati

Dopo lo storico duello tra Troy Bayliss e Colin Edwards nel 2001 e 2002 terminato con un titolo iridato a testa, Ducati nel 2003 portò in pista una nuova, discussissima, moto: la 999 F03. Nonostante il titolo conquistato nell’ultima incredibile manche ad Imola da Colin Edwards sulla Honda VTR 1000 SP2, la casa di Borgo Panigale si portò a casa il titolo costruttori con una classifica di campionato che a fine stagione vedeva ben sei Ducati nella top8 con i soli Edwards e Noriyuki Haga (su Aprilia, quarto) a rompere il dominio Ducati nelle prime posizioni. L’arrivo della 999 ed il contemporaneo passo indietro di Honda e Aprilia nel 2003 furono l’anticamera del biennio di dominio della casa di Borgo Panigale. Dei quindici mondiali corsi dal 1988 al 2002, Ducati aveva conquistato già undici titoli costruttori e da metà degli anni ’90 grazie al proprio programma “clienti” erano molti i piloti a schierare le moto della “serie perfetta” in configurazione RS, quella appunto riservata ai privati e non troppo lontane delle prestazioni delle F “ufficiali”.

Con l’arrivo della 999 F03 affidate agli ufficiali Neil Hodgson e Ruben Xaus e le “vecchie” 998 F02 affidate al team HM Plant Ducati, Ducati chiuse il 2003 con 24 successi su 24 manche disputate. Una stagione perfetta che ad è l’unica nella storia della SBK. Il titolo andò ad Hodgson che precedette Xaus conquistando rispettivamente dodici e sette successi, le 998 F02 passate al team HM Plant Ducati con James Toseland, terzo, e Chris Walker, sesto. La 998 F02 conquistò anche due successi a Brands Hatch grazie a Shane Byrne, wildcard nel WorldSBK e campione del BSB nel 2003 proprio con la “vecchia” 998 F02. La quarta posizione in campionato andò a Regis Laconi con la Ducati 998 RS del team Caracchi NCR Nortel Network a precedere l’unico pilota non Ducati nella top10 iridata che, ironia della sorte, è l’attuale Direttore Esecutivo WorldSBK: Gregorio Lavilla. Lo spagnolo sulla Suzuki GSX-R1000 conquistò sette podi, portando la casa di Hamamatsu sul podio, unica casa a riuscirci oltre a Ducati in quell’incredibile stagione che vide anche John Reynolds, wildcard a Brands Hatch e Assen salire proprio in Gara 2 della tappa inglese sul podio portando a 8 i podi della casa giapponese. Il gruppo delle Ducati prosegue poi con il già citato Walker a precedere Pierfrancesco Chili, una vittoria e cinque podi con la 998 RS che gli valgono il settimo posto in campionato davanti a Steve Martin, Lucio Pedercini e Marco Borciani decimo nella classifica iridata.

La storia non cambiò nel 2004 nonostante l’arrivo della nuova Honda CBR1000RR che riuscì a vincere quattro manche nelle mani di Chris Vermeulen, unico ancora una volta a mettersi nelle prime posizioni in una classifica che a fine campionato nelle prime otto posizioni conta addirittura sette Ducati, che diventano 8 in top10 con Troy Corser sulla Petronas FP1 ad infilarsi in nona posizione.

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