Toprak stizzito accusa la Superbike di essere un monomarca per le moto di Borgo Panigale, il dominio della casa bolognese in passato fu ancora più impressionante
Dopo lo storico duello tra Troy Bayliss e Colin Edwards nel 2001 e 2002 terminato con un titolo iridato a testa, Ducati nel 2003 portò in pista una nuova, discussissima, moto: la 999 F03. Nonostante il titolo conquistato nell’ultima incredibile manche ad Imola da Colin Edwards sulla Honda VTR 1000 SP2, la casa di Borgo Panigale si portò a casa il titolo costruttori con una classifica di campionato che a fine stagione vedeva ben sei Ducati nella top8 con i soli Edwards e Noriyuki Haga (su Aprilia, quarto) a rompere il dominio Ducati nelle prime posizioni. L’arrivo della 999 ed il contemporaneo passo indietro di Honda e Aprilia nel 2003 furono l’anticamera del biennio di dominio della casa di Borgo Panigale. Dei quindici mondiali corsi dal 1988 al 2002, Ducati aveva conquistato già undici titoli costruttori e da metà degli anni ’90 grazie al proprio programma “clienti” erano molti i piloti a schierare le moto della “serie perfetta” in configurazione RS, quella appunto riservata ai privati e non troppo lontane delle prestazioni delle F “ufficiali”.
Con l’arrivo della 999 F03 affidate agli ufficiali Neil Hodgson e Ruben Xaus e le “vecchie” 998 F02 affidate al team HM Plant Ducati, Ducati chiuse il 2003 con 24 successi su 24 manche disputate. Una stagione perfetta che ad è l’unica nella storia della SBK. Il titolo andò ad Hodgson che precedette Xaus conquistando rispettivamente dodici e sette successi, le 998 F02 passate al team HM Plant Ducati con James Toseland, terzo, e Chris Walker, sesto. La 998 F02 conquistò anche due successi a Brands Hatch grazie a Shane Byrne, wildcard nel WorldSBK e campione del BSB nel 2003 proprio con la “vecchia” 998 F02. La quarta posizione in campionato andò a Regis Laconi con la Ducati 998 RS del team Caracchi NCR Nortel Network a precedere l’unico pilota non Ducati nella top10 iridata che, ironia della sorte, è l’attuale Direttore Esecutivo WorldSBK: Gregorio Lavilla. Lo spagnolo sulla Suzuki GSX-R1000 conquistò sette podi, portando la casa di Hamamatsu sul podio, unica casa a riuscirci oltre a Ducati in quell’incredibile stagione che vide anche John Reynolds, wildcard a Brands Hatch e Assen salire proprio in Gara 2 della tappa inglese sul podio portando a 8 i podi della casa giapponese. Il gruppo delle Ducati prosegue poi con il già citato Walker a precedere Pierfrancesco Chili, una vittoria e cinque podi con la 998 RS che gli valgono il settimo posto in campionato davanti a Steve Martin, Lucio Pedercini e Marco Borciani decimo nella classifica iridata.
La storia non cambiò nel 2004 nonostante l’arrivo della nuova Honda CBR1000RR che riuscì a vincere quattro manche nelle mani di Chris Vermeulen, unico ancora una volta a mettersi nelle prime posizioni in una classifica che a fine campionato nelle prime otto posizioni conta addirittura sette Ducati, che diventano 8 in top10 con Troy Corser sulla Petronas FP1 ad infilarsi in nona posizione.
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