SBK Australia: Rea costretto a fronteggiare i limiti della Kawasaki

SBK Australia: Rea costretto a fronteggiare i limiti della Kawasaki© GPagency

Johnny amaro: "Quando sei in gruppo è difficile attaccare senza accelerazione e potenza. Dobbiamo ripartire da zero"

26.02.2023 ( Aggiornata il 26.02.2023 10:01 )

C’è amarezza nelle parole di Jonathan Rea dopo Gara 2, e non potrebbe essere altrimenti. Una ottava piazza per un pilota come il nordirlandese rappresenta una sconfitta, specie quando il rivale principale fugge verso il terzo successo in tre manche, ed anche allargando l’analisi all’intero weekend le cose non migliorano.
 
“E’ stato un weekend difficile, dal quale dobbiamo cercare di trarre qualcosa di positivo – racconta Rea - come ad esempio il fatto che siamo stati forti sotto alcuni aspetti. In generale però ho sofferto dal punto di vista dell’assetto. Oggi in Gara 2 l’assetto non ha pagato, come testimoniato dal calo delle gomme: è stata una corsa frustrante, e mi prendo una parte delle responsabilità per la strada errata che abbiamo preso dai test di inizio settimana”.

Rea chiarisce la propria situazione tecnica

Parlando di Gara 2, i problemi appaiono evidenti.
 
“Sono stato attento a non strapazzare la moto, ma è stato comunque un disastro. L’anno scorso ho sentito Lowes parlare di quanto fosse in difficoltà in accelerazione durante le lotte di gruppo, e oggi l’ho sperimentato: quando non hai accelerazione e potenza è complicato lottare e trovare punti in cui attaccare”.
 
Arrivano conferme dunque circa il potenziale della Kawasaki, che nonostante gli aggiornamenti sembra patire ancora parecchio.
 
“Parliamo di moto nuova, ma in realtà è la stessa moto, con alcune differenze che non cambiano drasticamente la situazione. Gli aggiornamenti non hanno portato potenza, bensì hanno cercato di massimizzare quello che già avevamo. I cornetti variabili certamente aiutano, ma migliorare in qualche aspetto credo fosse il minimo”.
 
L’ultimo pensiero riguarda Mandalika, dove occorrerà certamente un cambio di trama.
 
“A Lombok servirà ripartire da zero, guardandosi allo specchio. Partire dalla base dell’anno scorso credo possa essere utile, anche se dovremo evitare di sovraccaricare l’anteriore come già fatto. Troveremo delle condizioni più “normali” credo, il che potrebbe essere utile”.

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