SBK 2023, quanta "fame" ha Johnny Rea?

SBK 2023, quanta "fame" ha Johnny Rea?© GPAgency

Sei titoli in cassaforte, record di vittorie, 36 anni: il Cannibale ha ancora voglia di mangiare, la Kawasaki sarà all'altezza del Re delle derivate di serie?

12.01.2023 ( Aggiornata il 12.01.2023 11:28 )

Ballymena, 2 febbraio 1987. Nella cittadina che vanta tradizioni motoristiche prettamente stradali, vide la luce Jonathan Rea, oggi il pilota più titolato nella storia della SBK. Il nordirlandese preferì il cross in primis e l'asfalto più tardi, costruendo una carriera da record su record. All'età di 36 anni, il Cannibale avrà ancora l'appetito che lo ha contraddistinto sinora?

Mister SBK is Johnny Rea


Incetta di vittorie e coppe alzate al cielo per Johnny Rea

Storico Carl Fogarty, mitico Troy Bayliss, ma il più ricco di trofei è Johnny. L'inglese e l'australiano si sono "fermati" rispettivamente a 4 titoli e 59 successi di tappa, 3 mondiali e 52 affermazioni singole. Fantastico, però Rea ha in bacheca 6 allori, costituiti da 118 corse in cui il proprio nome ha segnato l'Albo d'Oro.

Attenzione, perché se contiamo pure le tre vittorie ottenute in Supersport, il britannico tocca quota 121. Punteggio impressionante per il Cannibale, soprannome - benché non coniato da chi firma questo pezzo - assolutamente azzeccato e originale. Il Re delle derivate di serie è lui, e lo rimarrà a lungo.

La mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono


Lui era un maggiordomo professionale, fedele e assertivo, lei una maliarda miliardaria, che aveva tempo da buttare e vizi da soddisfare. Le parti si sono incontrate in un spot pubblicitario, ricordate? "Ambrogio, sono distratta da un languorino". Prego?! Sarà stato appetito, direte voi. Invece no: "La mia non è proprio fame, è più... voglia di qualcosa di buono".

Chissà se pure nel Regno Unito la pubblicità del cioccolatino in questione sia arrivata a casa Rea, il Cannibale della SBK, del quale è lecito chiedersi: "Quanta voglia avrà ancora di mangiare tutto ciò che trova?" La risposta sarebbe: "Tantissima, però dipende da vari fattori". Le variabili sono: curriculum già bello gonfio, avversari più giovani e determinati, Kawasaki Ninja piuttosto datata. Se il verso dell'insieme si rivelerà contrario, il numero 65 potrebbe accontentarsi, spizzicando qua e là.

Analizzando ogni passo, ecco il risultato: ha senso rischiare tanto, sapendo che un palmares del genere potrebbe mai essere eguagliato? Mmm, non ne siamo così certi. Poi: Toprak Razgatlioglu - ad esempio - lo si può fermare? Sì, a volte. Inoltre: Alvaro Bautista è maggiormente "anziano", ma la sua Ducati sembra superiore. La si può battere?

Rea e il 2023: Kawasaki, ci sei?


Nel 2022 Johnny ha battuto più volte Bautista e Razga, ma non è bastato per vincere il campionato

Vedremo subito se la Verdona sarà in grado di rispondere a Ducati e Yamaha, senza dimenticare BMW e Honda. La Panigale V4 R, già al top, è stata "ritoccata" dal reparto corse bolognese. Come se ce ne fosse bisogno. La R1, idem dagli ingegneri di Iwata. Ce ne era bisogno. La M1000 RR è del tutto nuova, a Monaco pensavano servisse. La Fireblade godrà delle ultra concessioni, giovandone in efficacia e tempi sul giro. 

E la Ninja? Bè, sfoggia una livrea da test invernali molto bella. D'accordo, ma lì sotto c'è quanto serve per concedere a Johnny Rea e Alex Lowes la possibilità di compiere un balzo in alto? Interessante domanda. Secondo noi avremo i verdetti già nelle prove di preparazione, ancor meglio nei primi tre round stagionali.

E lì, la pazienza del nordirlandese - minata volte e volte - sarà messa a durissima prova. Chi glielo fa fare? Ambizione e voglia di gareggiare, lo sappiamo. Contratti stipulati da rispettare, immaginiamo. Statistiche da perfezionare, scommettiamo. Va bene, ma voi scommettereste sul settimo titolo del Cannibale? 

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