SBK, Serafino Foti: "Non è per il peso che Bautista ha vinto il titolo"

SBK, Serafino Foti: "Non è per il peso che Bautista ha vinto il titolo"© GP Agency

Il Team Manager della squadra di Borgo Panigale ha sottolineato i meriti del pilota, rispondendo chiaramente a chi ha esposto le problematiche riguardo al peso minimo

01.12.2022 ( Aggiornata il 01.12.2022 18:08 )

L'annata 2022 della Ducati si è rivelata vincente sotto tutti gli aspetti, la casa di Borgo Panigale è riuscita a trionfare sia in Superbike che in MotoGP, tornando sul tetto del mondo dopo tanti anni. Undici per la precisione per ciò che riguarda le derivate di serie, per un titolo che mancava dalla vittoria di Carlos Checa nel 2011. Dopo una serie di campionati in cui il successo iridato è stato sempre a vista ma mai realmente concreto, la vittoria di Bautista ha interrotto una maledizione che durava ormai da troppo tempo, considerata l'elevata competitività della moto: "La stagione è stata dura e intensa, tutti i ragazzi hanno fatto un gran lavoro, dagli ingegneri ai tecnici a chi lavora da casa. Abbiamo imparato dagli anni passati, è stato un percorso duro ma ci ha rafforzaro. Arrivare sempre secondi ci ha permesso di capire dove migliorare e quest'anno siamo riusciti a mettere la ciliegina". Queste le parole di Serafino Foti, Team Manager di Ducati.

Serafino Foti è chiaro: "Chi vince ha sempre meriti, noi non ci siamo mai lamentati quando non vincevamo"

Nelle seconda parte di stagione è divampato il caso "peso minimo", legato alla normativa che prevede di introdurre tale misura già dal prossimo anno (attualmente è prevista per il 2024). Alcune case stanno spingendo verso questa direzione, esplicitando come l'attuale situazione favorisca la corporatura leggera di Bautista, scontrandosi contro l'opinione della Ducati. A questo proposito, Serafino Foti si è espresso: "Gli altri team hanno iniziato a riprendere in mano questa regola provando a farla introdurre già l'anno prossimo. Vedremo cosa succederà, capiremo se si tratta di trovare compromessi, che però devono essere a doppio senso, non a senso unico. Stanno provando a fare qualcosa entro il 2023 anche se da regolamento questa misura sarà attuata nel 2024. Inoltre ci vuole del tempo per testare tutto, siamo già a dicembre, queste cose vanno studiate per fare dei test e ottimizzare il peso, quindi secondo noi non può essere una cosa immediata".

Il Team Manager di Ducati ha poi risposto a chi non ha riconosciuto i meriti della vittoria iridata, riferendosi ai diretti rivali di Yamaha e Kawasaki: "Chi vince ha sempre i meriti. I sei campionati vinti da Rea vanno ammirati, tutti hanno fatto un gran lavoro. Noi non ci siamo mai lamentati, non puntando mai il dito contro nessuno e con l'arrivo di Alvaro quest'anno abbiamo raggiunto il massimo. Sapevamo che lui con il suo modo di guidare la moto si sarebbe adattato perfettamente alle caratteristiche della moto e abbiamo cercato fortemente di unire quest'accoppiamento, che sapevamo fosse vincente dal 2019".

Il Team Manager elogia lo spagnolo: "In tanti si dimenticano il valore di Bautista"

Foti ha poi continuato sottolineando il fastidio di determinate affermazioni e ribadendo il valore di squadra e pilota: "Noi abbiamo riconosciuto i meriti di chi ha vinto prima di noi, Yamaha e Kawasaki. Quest'anno penso che i meriti li abbiamo presi tutti noi. Un po' è fastidioso leggere alcune affermazioni, come se abbiamo vinto solo per determinati motivi. Abbiamo vinto perchè abbiamo fatto un gran lavoro e perchè abbiamo un gran pilota; in tanti si scordano che Alvaro è stato un campione del mondo della 125, in 250 ha lottato per il titolo con il povero Marco Simoncelli e in MotoGP nell'era di Valentino Rossi, Casey Stoner, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa il più delle volte finiva in top five. Parliamo di un pilota di livello incredibile. Insomma, pensiamo che i meriti vadano riconosciuti".

La diatriba per avere l'introduzione anticipata del peso minimo sembra essere destinata a continuare. In tal senso la posizione della Ducati è chiara ed inoltre Serafino Foti ha specificato come la questione del peso si è spesso rivelata un problema in stagione per Bautista e la sua squadra e non un esclusivo vantaggio. "Sul futuro vedremo, fare il braccio di ferro non va mai bene. Non è il peso di Bautista che gli ha fatto vincere il titolo inoltre avere poco peso porta svantaggi e vantaggi. Ad esempio nelle piste fredde la temperatura delle gomme di Alvaro è sempre più fredda perchè il poco peso non permette di scaldarle subito bene e quindi è più rischioso nei primi giri. Sul bagnato idem, la temperature delle sue gomme è sempre più fredda rispetto agli altri. In piste come Portimao con tanti cambi di direzione repentini le gomme non si riscaldano. In questo senso alcuni piloti più pesanti riescono con il loro peso a mettere la moto in posizione, quindi ci sono vantaggi e svantaggi". 

Il Team Manager italiano ha poi aggiunto: "Questa è la prima volta che escono fuori queste problematiche. Anche Dani
Pedrosa era troppo piccolo ma non aveva alcun vantaggio da ciò. Non è il peso che ha fatto vincere Bautista. Inoltre c'è da dire una cosa anche a livello di sicurezza, le Superbike sono le moto da corsa che pesano più di tutte in assolute, 168kg, più delle MotoGP. Quando vai fuori pista a 300km\h, 5-10 kg possono influire sulla sicurezza. La regola del peso potrebbe starci quando le moto sono più leggere, come in Moto3 ad esempio".

Serafino Foti: "E se nel 2024 Bautista corresse con un altro marchio?"

Per spiegare al meglio l'attuale situazione, che non porta vantaggi alla casa italiana, Foti ha descritto un possibile scenario futuro, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi sostiene i vantaggi della Ducati: "Se nel 2024 Bautista corresse con un altro marchio, le stesse persone che ora stanno portando avanti questa politica cosa faranno dal momento che potrebbero avere loro un pilota leggero? In questo momento qua è come se fossimo noi penalizzati. In passato avevamo discusso se provare a diminuire il peso delle altre moto, trovando un compromesso, sarebbe un po' la stessa cosa".

Infine, Foti ha risposto in merito alla provocazione di Toprak Razgatlioglu, il quale si era chiesto per quale motivo Ducati continuasse a sviluppare la moto nonostante fosse già vincente: "Chi si ferma è perduto. Ducati è avanti, ha fatto una moto di serie che è incredibile, il nostro telaio è di serie, come praticamente quasi anche il motore. Anche le altre case costruttrici potrebbero adottare questa filosofia; non è colpa della Ducati se ha fatto una moto stradale performante, l'abbiamo visto anche nella Race of champions dove faceva dei tempi incrediibli. Potremmo anche dire di
correre tutti con la relativa moto stradale. Inoltre nella storia della Superbike Ducati ha sempre avuto moto con prezzi maggiori
rispetto alle case giapponesi come la 916 o la 888; non è da adesso che la Ducati sceglie questa politica, è la filosofia della sua azienda da trent'anni.

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