L'INTERVISTA - Stefano a 360°: "Ho pensato due volte di smettere, trovarmi senza né moto né supporto ha acceso la luce. Sono maturato più tardi di altri. Fenati? Sono andato avanti"
Dopo l’esperienza in Moto2 avevi bisogno di disintossicarti dal paddock MotoGP?
“Era un momento in cui non mi piaceva la vita che stavo facendo, a 360 gradi. Non stavo facendo una vita professionale, era un insieme di cose ma non capivo come uscirne. Rimanere a piedi e separarmi dall’Academy hanno fatto accendere così tanti campanelli d’allarme nella mia testa che ho trovato la strada per fare il pilota professionista, anche se già lo facevo da anni sulla carta. Per questo dico che sono maturato tardi, ma per fortuna non a 40 anni. Una volta accesasi la luce era diventato un pensiero fisso: mi dicevo “non voglio arrivare a 35-40 anni a rimpiangere cose che non ho fatto“, così ho iniziato a fare le cose al massimo delle mie possibilità, anche parlando del singolo allenamento”.
Chi è il pilota più forte che hai mai affrontato in pista?
“Decisamente Pecco (Bagnaia ndr). E’ stato l’unico compagno di squadra a cui non sono mai stato davanti. Andava fortissimo, tanto che in Moto2 lottava per il podio dopo tre gare, nonostante la Moto2 del tempo, con motore CBR e gomme Dunlop, fosse davvero ignorante (sorride ndr)”.
Parliamo di oggi: senti di avere davanti a te una stagione decisiva per la carriera?
“Credo sia esagerato. Arrivo da due stagioni concluse in seconda piazza quindi il passo successivo lo conosciamo tutti, ma insieme a Yamaha sto lavorando ad un progetto nuovo e quindi serve tempo. Nelle prime gare dell’anno potrebbe essere difficile, non siamo ancora ad un livello tale da vincere tutto, ma ci possiamo arrivare”.
Yamaha ha portato la R9: è maggiore la soddisfazione per lo sforzo profuso dalla casa o la preoccupazione per il tempo che può servire per arrivare al top?
“Al momento devo dire che pesa di più la preoccupazione relativa al fatto che ad inizio anno potremmo soffrire. La moto nuova è un’ottima notizia ma necessita di chilometri. Sono comunque fiducioso, voglio esserlo”.
Con la R9 puoi smettere di cercare espedienti? Ossia forzare meno per essere veloce
“Quello è Stefano Manzi quindi credo sarà sempre così (ride ndr)”.
Dopo 2 anni terminati da Vice Campione qual è l’ingrediente necessario per compiere il passo successivo?
“I fattori possono essere molti. L’anno scorso nel primo round ho fatto qualche errore, ma in generale ho acquisito tante informazioni per migliorare in questa stagione”.
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