SBK, le statistiche pre Assen: Bautista insegue Bayliss, Razgatlioglu invece Haga

Questione di podi per lo spagnolo, che con una tripletta potrebbe però regalare un grande traguardo alla Spagna. Il turco può regalare a BMW una prima volta in Olanda

Gianmaria Rosati Gianmaria Rosati

Pubblicato il 17 aprile 2024, 16:14 (Aggiornato il 17 aprile 2024, 16:24)

Il fine settimana di Assen è oramai alle porte per la Superbike, pronta a regalare spettacolo una volta di più. Come di consueto un nuovo weekend di gara è anche sinonimo di possibili record da stabilire o primati da ottenere, sia per i piloti che per le case.

Occhi puntati ad esempio su BMW, che con i 2 successi catalani di Toprak Razgatlioglu ha già ottenuto più vittorie in questo 2024 che nelle ultime 10 stagioni. Ora l’obiettivo è migliorare il record assoluto di successi in una singola stagione ossia 6, conquistati nel 2012 e nel 2013. Una vittoria in Olanda vorrebbe anche dire salire sul podio, cosa mai riuscita in passato al TT alla casa tedesca.

Podi e vittorie nel mirino di Bautista e Razgatlioglu

Passando invece ai piloti, Alvaro Bautista e Razgatlioglu hanno nel mirino traguardi importanti. Lo spagnolo necessita di un podio per raggiungere Troy Bayliss – a quota 94 - all’ottavo posto nella classifica all time dei piloti più volte a podio. il turco invece è a due successi dal diventare – in coabitazione con Noriyuki Hagail quinto pilota più vincente nella storia della SBK. Ora Toprak è a quota 41 successi, propri come il numero utilizzato da Nori.

Tornando a Bautista, una sua tripletta consentirebbe alla Spagna di tagliare il traguardo delle 100 vittorie in Superbike. Attualmente la nazione iberica è al quinto posto di tutti i tempi dietro a Gran Bretagna, USA, Australia e Italia. Il 2024 ad ogni modo si è confermato un anno ricco di vincitori diversi, tanto che in due round vi è già stato lo stesso numero di vincitori della scorsa stagione. L’ultima annata con 5 vincitori è stato invece il 2021: Razgatlioglu, Jonathan Rea, Scott Redding, Michael Rinaldi e Michael Van Der Mark.

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