SBK, Redding: "Vincendo a Barcellona Toprak mi ha provato che avevo torto"

SBK, Redding: "Vincendo a Barcellona Toprak mi ha provato che avevo torto"© GPAgency

Scott racconta: "Avrei scommesso la mia vita sul fatto che non avrebbe trionfato, mi ha smentito. Iannone? Un talento come il suo non lo si perde in pochi anni"

10.04.2024 ( Aggiornata il 10.04.2024 17:47 )

La Superbike si sta avvicinando a grandi passi verso il terzo round del suo 2024 in quel di Assen, ma negli occhi di molti vi è ancora l’impresa di Toprak Razgatlioglu a Barcellona, capace di vincere 2 manche su 3 in sella alla BMW, al suo secondo round in assoluto con la casa teutonica. Tra i più sorpresi della prestazione del turco vi è Scott Redding, ancora alla ricerca della perfetta sintonia con la M1000RR.
 
“Da fuori quanto ottenuto a Toprak è fenomenale  – le parole di Scott ai colleghi del sito ufficiale SBK – e devo congratularmi con lui, dato che ha fatto qualcosa che pensavo non sarebbe mai accaduto: avrei scommesso la mia vita che non avrebbe vinto una gara a Barcellona, ma mi ha provato che avevo torto. Penso che tanti siano nella mia stessa situazione: non è facile avere a che fare con qualcuno capace di batterti con la stessa moto, ma è anche una fonte di motivazione. C’è un pro ed un contro in tutto questo, ma sono felice per lui”.
 
Ovviamente i successi di Toprak possono rappresentare anche una fonte di pressione per tutti gli altri piloti BMW, a partire proprio da Redding, arrivato tra le fila della casa bavarese – nel 2022- con l’intento di primeggiare.
 
“La pressione fa parte di questo gioco, del resto vorrei essere io quello che vince. Ho cercato di rendere ottimale il pacchetto in questi anni e ora lo è, ma non sono ancora riuscito a brillare come vorrei. A volte è necessario subire una sconfitta per ritrovare il giusto fuoco e andare avanti. Io lavoro un po' in questo modo: ho bisogno di essere colpito e amareggiato per iniziare a correre meglio”.

Redding su sè stesso, Iannone e Bulega

L’inglese si concentra poi sulla sua situazione, che numeri alla mano – nei primi due round non è riuscito a centrare la top ten – non sembra incoraggiante, ma il tempo per migliorare sensazioni e posizioni non manca.
 
“Da quando sono in BMW Phillip e Barcellona non sono mai state piste amiche, ma i miglioramenti compiuti quest’anno sono evidenti. In Australia ho lavorato sui curvoni lunghi, mentre in Catalogna sono riuscito a gestire meglio il calo delle gomme. Ovviamente le vittorie di Toprak rendono il mio bilancio peggiore, ma sento di aver fatto un passo avanti, che spero di mostrare in tracciati più adatti a me. Il team mi sta aiutando a restare calmo, senza strafare”.
 
In conclusione l’ex pilota MotoGP esprime il suo pensiero circa 2 nuovi arrivati di lusso come Nicolò Bulega ed Andrea Iannone, già protagonisti assoluti tra le derivate.
 
“Bulega è un buon pilota, guida con grande fiducia e senza stress, Magari sta leggermente faticando in gara, perlomeno rispetto ai test, ma è un rookie e sta facendo davvero bene. Relativamente a Iannone tanti dubitavano di lui, ma io sapevo che in Australia avrebbe vinto o lottato per il podio. Ho corso con lui per tutta la vita: non basta qualche anno di stop per perdere un talento come il suo”.

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