SBK, i dolori del "giovane" Rea: gli affanni Kawasaki avvicinano il ritiro?

SBK, i dolori del "giovane" Rea: gli affanni Kawasaki avvicinano il ritiro?© GPAgency

Johnny lotta, chiede miglioramenti e non si risparmia, ma la ZX-10R fatica a salire sul podio. Il futuro così appare tutto da ridisegnare 

06.06.2023 ( Aggiornata il 06.06.2023 19:15 )

2013, 2023. Non due annate banali per Jonathan Rea, che dieci anni dopo l’ultima volta si trova a secco di vittorie dopo i primi 5 round: tra le due stagioni sono intercorsi ben 10 anni e soprattutto 6 titoli mondiali consecutivi, ma oggi la situazione del nordirlandese sembra davvero molto simile a quella di 10 stagioni orsono. 
 
Come nel 2013 infatti il principale problema di Johnny è tecnico, dato che come la CBR in passato oggi la Zx-10R non sembra più avere il potenziale per ambiare alla vittoria, ed il suo sconfinato talento sembra non bastare più per colmare lacune sempre più ampie. “Dobbiamo migliorare” è il mantra che ripete Rea dopo ogni singola manche, ma la sensazione che dopo le parole vi sia poca intenzione di agire da parte della casa.
 
La stessa scelta di Kawasaki di non prendere parte alla 8 ore di Suzuka del resto può essere letta in vari modi: da un lato può significare la voglia di risalire la china in SBK, un po’ come sottolineato da Rea con il “non ci servono altre distrazioni” pronunciato in quel di Misano. Dall’altro però può sembrare un ulteriore segnale di resa, per una casa che ha dominato le derivate per anni ed ora pare forse trovarsi alle ultime curve di un ciclo.

Rea ed il futuro: un rebus da valutare

Che fare dunque nei panni di Jonathan Rea? La carta d’identità d’altronde segna 36 anni, e forse la voglia di lottare senza delle basi solide alle spalle potrebbe venire meno. Non oggi, dato che se c’è un pilota che riesce a portare al limite ed in zona podio la Kawasaki è proprio Johnny, ma forse nel prossimo futuro. Se infatti la grande competitività è la benzina che ha spinto Alvaro Bautista a posticipare il ritiro, il caso di Rea potrebbe essere proprio contrario, con una mancanza di potenziale tecnico unica causa di un ritiro anticipato.
 
Non questa stagione magari, ma se le cose non dovessero cambiare – passare ad un’altra casa è escluso – non ci stupiremmo di sentire Rea pronunciare la parola ritiro il prossimo anno, dopo aver regalato alla Superbike pagine di storie incancellabili e meravigliosa. Tempo al tempo ad ogni modo, per un Rea che ora ha altri pensieri per la mente, a cominciare dalla caccia alla prima vittoria stagionale, che nel 2013 arrivò – e fu l’unica – al nono round.

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