Quella (S)volta che: Dazn e quando il gioco non vale la candela

Quella (S)volta che: Dazn e quando il gioco non vale la candela

L'emittente non trasmette più la MotoGP: il precedente di Mediaset con il Cross

27.03.2022 ( Aggiornata il 27.03.2022 15:49 )

Con la cultura non si mangia. E con il motociclismo? Prendo a prestito l’affermazione attribuita all’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti che in realtà, nell’ottobre 2010, disse: “Vorrei informare Bondi che c’è la crisi, non so se gliel’hanno detto: non è che la gente la cultura se la mangia”.

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Addio motorsport


Come molti avranno notato, quest’anno Dazn non dispone dei diritti del Motomondiale. Mi riferisco al nostro Paese perché in Austria, Germania, Spagna e Svizzera, come indicato anche dal sito ufficiale della MotoGP, l’intero campionato continua a essere trasmesso da Dazn. Peraltro, Dazn Italia non ha lasciato soltanto le due ruote ma anche tutto il resto del Motorsport. Nel 2021 trasmetteva anche l’Indycar Series e in precedenza aveva mandato in onda pure Nascar, mondiale Rally e DTM.

Se cliccate nel menu a tendina degli sport proposti figurano calcio, boxe, sci alpino, biathlon, golf, snowboard, UFC, NFL, darts (freccette), ciclismo, Giochi Olimpici Invernali e Indoor Football. Non c’è nemmeno più traccia dei documentari realizzati nell’ultimo biennio, probabilmente non più riproponibili per la cessazione dell’accordo con la Dorna.

E pensare che il 24 gennaio 2020, quando fu firmato il contratto biennale, regnava l’entusiasmo, come dimostra la notizia pubblicata dal sito della MotoGP. “Non possiamo che essere felici e orgogliosi di questo ulteriore successo – affermava Veronica Diquattro, ai tempi Executive Vice President Southern Europe – che conferma l’impegno di Dazn a essere il punto di riferimento degli eventi sportivi per tutti i tifosi italiani. Le competizioni della MotoGP sono adrenalina pura, emozione e coraggio e noi le racconteremo con il nostro solito linguaggio diretto e immediato che porterà il tifoso al centro della scena”.

Evidentemente il gioco – leggasi ascolti – non valeva la candela, visto l’accantonamento in Italia di ogni forma di Motorsport, fatta eccezione per le competizioni su Eurosport, i cui due canali sono disponibili gratuitamente anche nell’abbonamento Dazn. O forse i dirigenti del gruppo, in precedenza noto come Perform, si sono resi conto che i costi per i diritti sono superiori ai ricavi che generano.

Il precedente Mediaset-Motocross


Qualcosa di simile avvenne alcuni anni fa quando Mediaset acquisì i diritti del mondiale Cross, sulle ali dell’entusiasmo per il dominio di Tony Cairoli, alternando le trasmissioni tra Italia1 e, principalmente, Italia2. Fece scalpore soprattutto l’audience del 10° GP del 2014, a Maggiora: grazie al successo del siciliano in Gara 1, Italia1 totalizzò 973mila spettatori e altri 85mila li raccolse Italia2, per uno share complessivo del 6,53%. Quello stesso giorno la MotoGP era in scena al Montmeló e nonostante le sei gare precedenti fossero state vinte da Marc Marquez lo spettacolo fu sontuoso. Vinse nuovamente lo spagnolo ma con soltanto mezzo secondo su Valentino Rossi.

La diretta su Sky della classe regina produsse però 863mila spettatori. Per una volta le ruote tassellate ebbero ragione dell’asfalto. Ma già Gara2, anch’essa vinta da Cairoli, e andata in onda tre ore dopo, registrò appena 361mila spettatori per un 2,88% di share. Non a caso l’audience cumulativa per l’Italia del Mondiale 2014 di Cross fu di 6.163.000 spettatori (362.529 a evento), secondo quanto indica il report ufficiale commissionato dalla stessa Youthstream a Repucom.

Quell’anno fecero meglio persino Thailandia, Malesia e Indonesia, oltre a diversi Paesi europei, Cina e USA. Nel 2015, complice il progressivo arretramento del Cross su Italia2, i risultati furono peggiori: 315.574 per ciascun round. Un’inezia che non giustificava l’inserimento in palinsesto in chiaro e così nel 2016 fu spostato su Mediaset Premium che però era una piattaforma già agonizzante. Il preludio all’addio dell’anno dopo.

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